The Nevers serie tv: trama, cast e curiosità

The NeversSerie tv: la guida ai personaggi e alla storia

In uno splendido affresco al femminile, ambientato nell’epoca vittoriana londinese ma in salsa sci-fi, il 40enne

Tom Riley sa farsi da parte al servizio di una storia, The Nevers, nata dal creatore di Buffy-L’ammazzavampiri, Joss Whedon. La serie, dal 12 aprile in onda su Sky Atlantic e on demand su NOW, lo vede nei panni ricercati di Augie, membro dell’alta società sempre troppo attento all’etichetta e succube del giudizio della sorella maggiore. Per fortuna c’è chi gli guarda le spalle, il miglior amico Hugo (James Norton), un pansessuale imprenditore ricco ed eccentrico (gestisce un nightclub).

Laura Donnelly e Ann Skelly in The Nevers

La trama

Nell’Ottocento uno strano fenomeno stravolge le vite dei protagonisti trasformando alcuni esseri umani in “toccati”, creature con abilità fuori dal comune che il resto del mondo teme e ostracizza. Amalia (Laura Donnelly, sorella di Jamie in Outlander) si prende cura di queste anime disprezzate accogliendole in un orfanotrofio con la sua assistente Penance (Ann Skelly), un brillante inventore dalle mille risorse. La bizzarra struttura è finanziata da Lavinia (Olivia Williams), una ricca matrona che tiene tutti sotto scacco, soprattutto il fratello minore Augie (Tom Riley). Ci vivono soprattutto donne dai poteri più diversi, come la cantante Mary (Eleanor Tomlinson, star di Poldark): cacciate di casa, derise, brutalizzate e costantemente in pericolo, queste mutanti misteriose sono bersagli facili di forze oscure. Diverse da chi? La serie rappresenta una metafora potentissima di una società divisa, anzi dilaniata, da razzismoe pregiudizi. Come sempre, infatti, il fantasy si rivela un genere narrativo non solo di grande impatto visivo, ma capace di veicolare idee progressiste e innovative.
Ecco perché The Nevers è una serie tv e un racconto in costume che apre infinite possibilità di lettura, mescolando sci-fi, action e romance.

Tom Riley è Augie in The Nevers

La parola a Tom Riley

L’attore britannico, marito di Lizzy Caplan (Master of Sex), in collegamento via Zoom dal suo appartamento inglese racconta retroscena e curiosità di questo progetto surreale ed irresistibile.

In The Nevers il suo personaggio, Augie, ha un’amicizia fraterna con Hugo (James Norton), un ricco pansessuale che è il suo esatto opposto. Come avete messo in scena questo rapporto?
Abbiamo speso molto tempo a parlare dei personaggi, a capire come si sono conosciuti, quali siano i rispettivi passato, cosa interessa a entrambi… e così, ad un tratto, hanno trovato il loro ritmo insieme.

Chi è davvero Augie?
Un giovane timido che si sottomette al potere della sorella, che vive nella sua ombra e vive d’insicurezze. Si sente costantemente sotto giudizio e si vergogna di ammettere quello che vuole davvero.

James Norton nei panni di Hugo

Gli somiglia o è più sicuro di sé?
Non mi sono mai comportato come lui, che tende a nascondersi da quello che prova ed è sempre rigido, un po’ come questi colletti altissimi dell’epoca, inamidati al punto da farlo sembrare un uccello impagliato.

Questa serie è un inno all’indipendenza femminile. Crede che Hollywood stia cambiando volto?
È un bel passo avanti per l’industria dell’audiovisivo, perché i cambiamenti sono necessari e i passi avanti passano proprio dalla rappresentazione. Sono convinto che The Nevers susciterà dei dibattiti sociali e risveglierà le coscienze.

Perchél’epoca vittorianapiace così tanto?
Perché è ancora attuale oggi, nonostante i progressi enormi che sono intercorsi dall’epoca. I progressi richiedono tempo ma guardando le conquiste del passato si capisce meglio chi siamo oggi. A quei tempi c’era una grande disparità tra come ci si sentiva dentro e come si veniva rappresentati all’esterno. Vi ricorda qualcosa?

Oggi si tende a fare il processo alle serie tv che si discostano dalla verità storica. Cosa ne pensa?
La fiction per sua natura romanza la realtà, quindi non ci si dovrebbe scandalizzare per alcune inesattezze. In questo caso, poi, siamo davanti ad una realtà alternativa, un racconto fantasy, che mescola fatti realmente accaduti a tutta una serie d’interrogativi su come sarebbero andate realmente le cose se qualcosa fosse andato diversamente.

Preferisce seguire un copione alla lettera o improvvisare?
In questo caso prima di girare l’episodio pilota abbiamo fatto molte prove. Per la maggior parte si trattava di lunghe chiacchierate tutti insieme per confrontare le varie idee. Comunque prima che salissi a bordo del progetto le sceneggiature erano già pronte, ma comunque ho trovato l’ambiente estremamente collaborativo. Non lo do per scontato perché non sempre le idee del cast vengono prese in considerazione. Invece in The Nevers ho detto la mia su tutto, dai dialoghi al guardaroba, anche se le scene erano talmente ben scritte da prendere letteralmente vita dalla pagina.

The Nevers

Le riprese di The Nevers sono stateinterrotte per via del Covid-19, com’è andata la ripresa?
È cambiato il mondo in cui avvengono le riprese, il che ha rappresentato una bella sfida. Quando siamo tornati in scena abbiamo fatto le stesse cose, ma a distanza, con più guanti e mascherine, meno gente nella stanza e un’atmosfera diversa, priva di quel caos allegro che si percepiva prima. Ecco, quell’energia mi manca, ma per fortuna ci conoscevamo tutti bene e abbiamo condiviso la pressione al meglio delle nostre possibilità.

Non è la prima volta che si cimenta in una serie in costume. Anche per DaVinci’s Demons ha fatto un salto indietro nel tempo
Augie è molto diverso da Leonardo, un personaggio fuori dall’ordinario, un genio assoluto che vola di fantasia ma hanno in comune il desiderio di libertà e la sensazione, invece, di essere sempre in gabbia. Ma per me resta incredibile cambiare pelle e cimentarmi in personalità tanto lontane l’una dall’altra.

Quanto è diverso interpretare un personaggio reale rispetto ad uno inventato?
Quando devo vestire i panni di un uomo realmente esistito divento meticolosissimo nelle ricerche, leggo di tutto, studio qualunque cosa e non smetto mai d’informarmi.

Si considera un perfezionista?
Lo sono eccome, ho standard elevatissimi e non mi sembra mai di essere abbastanza. Se a questo si aggiunge una curiosità sconfinata allora il gioco è fatto.

Com’è arrivato il pallino per la recitazione?
Nessuno a casa mia fa l’attore, anzi tutti hanno sempre pensato che il mondo dello spettacolo fosse una sciocchezza. Io ho scoperto il mondo dell’arte quando per la prima volta, a sei anni, sono salito sul palcoscenico per una recita. E da lì non ho più smesso.

Qual è la lezione più grande che ha imparato sul set?
Con il tempo ho capito che gli errori sono inevitabili, ma con la maturità impari a gestirli.

Amate le serie ambientate in Gran Bretagna? Ecco la playlist per voi

Laura Donnelly interpreta Amalia

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