Moda sostenibile: il brand Made in Italy Les Izmoor

La moda sostenibile di Les Izmoor ha un'estetica minimale e senza tempo 

Essere sostenibili è una missione propria di molte realtà emergenti. L'obiettivo è coniugare una

precisa visione creativa con una produzione etica, un fine ammirevole ma di certo non privo di ostacoli e difficoltà. Lo sa bene Ines Bourgeois, talento poliedrico che vede oltre il design e che per il suo brand Les Izmoor sviluppa una catena di realizzazione e consumo calibrata al millimetro. Prestito sapientemente rielaborato, il nome del marchio appena nato è un gioco di parole che cela l'iconico motto “Less Is More” dell'architetto Ludwig Mies van der Rohe, secondo cui il minimalismo è la chiave di apertura verso l'atemporalità. “Desideravo fondare una moda che fosse tanto ragionata quanto responsabile, in cui creare e produrre di meno, focalizzandosi di più sulla qualità e sull'accessibilità del prodotto”

© Courtesy Les Izmoor

Nessuna collezione per Les Izmoor, ma quattro capi all'anno, uno per stagione, concepiti come un passepartout multiforme da poter indossare in modi diversi. La prima pietra, il Garment 01 in crêpe di poliestere riciclato, è infatti un abito fluido, presentato nelle tonalità neutre dell'avorio e del blu navy, con un singolo bottone placcato in oro come punto luce - ai lati e sul collo, dei nastri per sbizzarrirsi creando nuovi modelli in base all'allacciatura. “Ho sempre amato la moda, ma non avevo mai pensato all'imprenditoria né tantomeno a fondare un mio brand. Ciò che mi ha spinta è stata la convinzione che nel settore mancasse qualcosa, ovvero una realtà in grado di sopperire tanto alle esigenze del consumatore quanto ai bisogni del pianeta” afferma la founder Ines.

© Courtesy Les Izmoor

“Sovrapproduzione e sovraesposizione del prodotto sono fra le principali cause dell'inquinamento ambientale, con una tale offerta disponibile da spingere all'acquisto impulsivo e mai consapevole. Offrendo un di meno congegnato al meglio, si fa luce non solo sulla produzione, ma anche sul consumo”. Niente ‘aggiungi al carrello’ per il sito e-commerce di Les Izmoor, ma solo l'opzione di preordine. “Scegliere di preordinare un abito comporta numerosi aspetti non presenti nello shopping tradizionale. Prima di tutto il piacere dell'attesa: il capo non è immediatamente disponibile e i tempi di consegna sono direttamente proporzionali alla qualità della realizzazione. Secondo, significa assumersi una responsabilità concreta verso gli artigiani e l'azienda: non avere uno stock di invenduti è un vantaggio economico, sociale e ambientale”

© Courtesy Les Izmoor

Ultimo e fondamentale dettaglio aggiunto all'abito prima della spedizione è un'etichetta atipica con QR code, da leggere con il proprio smartphone per conoscere in toto l'iter di ciò che si indossa, dalla nascita del tessuto riciclato alla lavorazione Made in Italy, fino alle percentuali di CO2 impiegate per crearlo. 

© Courtesy Les Izmoor

A collaborare con Les Izmoor, due nomi d'eccellenza: Gratacos, compagnia tessile che fornisce materiali riciclati di alto profilo, e Freschi & Vangelisti, autorità orafa che produce in Toscana il bottone in ottone placcato oro e certificato dal Responsible Jewellery Council. La moda sostenibile di Les Izmoor è, secondo Ines Bourgeois, sinonimo di riflessione: riflessione nel comprare e nello scegliere solo capi destinati a durare, senza taglia e senza tempo; riflessione nei confronti di quel pianeta che non è circostanziale ma che è casa, e che come tale va trattata; infine, riflessione verso il patrimonio umano dietro la moda artigianale, che conserva il sapere tradizionale e il sapore di una solidarietà che nasce dalle cose belle. 

© Courtesy Les Izmoor

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