Khloe Kardashian: il post in bikini e il body shaming

Una foto in bikini non filtrata e l'angoscia che ne consegue. Fantascienza? Non per Khloe Kardashian e, a ben pensarci, nemmeno per molti di noi. Certo

alla maggiori parte delle persone basta chiamare gli amici che hanno postato una stories che rende poca giustizia, la minore delle Kardashian ha dovuto ricorrere ai mezzi legali

Sarebbe di fatto poco coerente storcere il naso indignati: “raffinare” viso e corpo online, tramite filtri e ritocchi, è una pratica ormai comune. Certo, lo si fa in modo leggero e ironico, non massivo come molte star, ma tant'è. 

Non solo: Khloe Kardashian non ha mai nascosto un rapporto complicato con il suo corpo. Come ricorda Tiwa Adebayo su Vogue.co.uk: "Qualsiasi fan di Al passo coi Kardashian che si rispetti ricorderà l'angoscia dal lei sopportata a causa di confronti fisici implacabili tra lei e le sue sorelle. Mi viene in mente un particolare episodio del 2011, in cui una Khloe abbattuta viene filmata mentre singhiozza sul pavimento del suo bagno dopo essere stata informata dalla sua mamma Kris che le sue dimensioni stavano rendendo difficile l'accordo di sostegno della famiglia con la società di dieta QuickTrim. Nella dichiarazione di Khloe in risposta alla foto trapelata, è evidente che è stata una vittima, lamentando che la pressione costante intorno al suo aspetto è stata 'troppa da sopportare'."

Sempre Adebayo continua: “Tuttavia, mentre empatizzo per il rapporto tormentato di Khloe con il suo corpo, non posso fare a meno di sentirmi contemporaneamente arrabbiata per il modo in cui le sorelle Kardashian/Jenner hanno promosso standard irrealistici a una generazione di giovani donne… Aziende come KKW Beauty, SKIMS e persino Kylie Cosmetics fanno affidamento sulle insicurezze delle donne, spingendole ad acquistare prodotti per alterare il loro aspetto”.

Nell'articolo di Vogue.co.uk si fa anche riferimento allo show tv di Khloe Kardashian Revenge Body in cui l'obiettivo è trasformare la vita dei partecipanti, aiutandoli a ottenere una sorta "vendetta" su coloro che li hanno presi in giro per il loro aspetto. Le trasformazioni si basano su un processo di restyling, ideato da un team di truccatori e personal trainer, al termine del quale alcuni partecipanti rimangono irriconoscibili equiparando il loro successo al loro aspetto fisico.

Senza dimenticare che la stessa Khloe ha spesso filtrato sui social il volto di sua figlia True. Queste azioni non sono prive di conseguenze: alcuni studi hanno dimostrato che l'esposizione alle immagini modificate aumenta i problemi relativi all'immagine corporea e all'autostima, in particolare tra le giovani donne.

Insomma: “È innegabilmente terribile vedere qualcuno fare di tutto per cancellare un'immagine in cui il proprio corpo assomiglia al tuo”, spiega Tiwa Adebayo su Vogue.co.uk. Che conclude: “La reazione di Khloe dimostra che, quando si tratta di cultura del body shaming, le donne non possono mai vincere, anche quelle donne che ne traggono attivamente profitto. La morsa d'acciaio degli standard del corpo misogino rende impossibile lucrarci senza diventare anche una vittima”. 

Qui trovate l'articolo di Tiwa Adebayo su Vogue.co.uk

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