Medicine, farmacie, terapie più o meno intensive, (vaccini!) e altro ancora sempre in diretto collegamento con il tema salute: sono 15 mesi e oltre che non
La Spezieria, foto Leonora Hamill.
Quando, nel 1830, Pio VIII la autorizzò a rifornire i pontefici, le loro famiglie e tutti gli ordini religiosi dello Stato papale, la Spezieria della Scala di Roma era ormai uno dei più rinomati laboratori farmacologici e i suoi preparati erano esportati in tutta Europa. Posta al primo piano del seicentesco convento dei Carmelitani Scalzi di Santa Maria della Scala, a Trastevere, in oltre due secoli era diventata sede di ricerca farmaceutica dell’ordine monastico, che ivi realizzava preparati unici: come l’Acqua Pestilenziale (inventata dal celebre fra’ Basilio a metà Settecento per debellare la peste), o l’Acqua Melissa Antisterica, tuttora prodotta. Tutti i segreti sono racchiusi nel prezioso erbario settecentesco “Il trattato delli semplici”, conservato nella Spezieria. Gli espropri dei beni ecclesiastici avvenuti nel 1875 fecero sì che i locali fossero trasformati in caserma; ma la farmacia, troppo rinomata e frequentata per essere chiusa, continuò l’attività, sempre con i Carmelitani, i quali, nel 1911, ripresero possesso dell’antica sede.
La Spezieria, foto Leonora Hamill.
Trent’anni fa, la farmacia fu trasferita nel chiostro del convento, e gli ambienti settecenteschi sono ora visitabili prenotando per email (
La Spezieria, foto Leonora Hamill.
Il fascino di questa capsula temporale ha attratto l’artista Leonora Hamill, parigina, di stanza a New York, reduce dal successo del suo progetto “Art in Progress”, una serie di fotografie di studi delle maggiori accademie d’arte del mondo, divenuto anche un libro pubblicato nel 2012 da Actes Sud (actessud.fr). Hamill, abituata ad ampi spazi per realizzare immagini frontalmente, ha accettato per “Casa Vogue” la sfida di fotografare, con il suo tradizionale banco ottico, le tre stanze della Spezieria, anguste e fitte di ampolle, cassetti di sandalo, mortai, scaffali, armadi con ex voto di cristallo, nonché, rammenta l’artista, «il piccolo laboratorio con il lavabo romano di marmo, affiancato da una serie di recipienti di vetro di ogni forma, cui padre Ivan mi ha concesso di accedere».
La Spezieria, foto Leonora Hamill.
Hamill ritrova qui un’aria di laboratorio, simile a quella delle accademie: «Mi piace il concetto di stratificazione. In questo, la Spezieria assomiglia all’accademia: le pareti di entrambe sono segnate dal passaggio del tempo e dall’essere luoghi di investigazione e di creazione; ambedue, Spezieria e accademia, sono spazi dell’apprendimento, luoghi misteriosi da cui emergono arte e alchimia. In più, la Spezieria ha degli strati ulteriori: il potere – era la “Farmacia dei Papi” –, la religione, la scienza, la regalità».
La Spezieria, foto Leonora Hamill.