George di Cambridge è al centro di un'ondata di bullismo social. Stiamo parlando della serie di attacchi di inquietante violenza verbale che si sono abbattuti sul
Il bambino di 7 anni, che sarà anche il futuro re d'Inghilterra ma che ora, e vale la pena sottolinearlo duplicemente, rimane solo un bambino di 7 anni, è stato dichiarato reo di aver festeggiato troppo e troppo presto il gol della squadra inglese. Un peccato di übris che la rete non ha perdonato tanto sui social internazionali, quanto su quelli "di casa".
Kate, George e Willliam
© Richard Pelham / IPA
L'ondata di prese in giro, anche molto violente, si è infatti riversata anche nello spazio dei commenti dei profili social dei giornali inglesi come nel caso del Daily Mail dove George di Cambridge è stato chiamato, tra le tante cose, anche "Il piccolo idiota" venendo deriso per aver scelto di vestirsi come suo padre (scelta, a quanto pare, fatta dallo stesso George proprio per "assomigliare a papà").
Non son poi mancate le aspre critiche (per usare un eufemismo) mosse ai royals per aver lasciato lo stadio senza premiare la squadra vincitrice il che, di certo, non è stato un gesto particolarmente carino soprattutto se considerato che il padre di George, William, è il presidente onorario della Federcalcio Inglese, tuttavia è dato per assodato che, teoricamente, le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli.
Kate, George e William
© Eamonn McCormack - UEFA
Certo, alcuni potrebbero obiettare che gli attacchi e gli sfottò non sono diretti alla persona ma all'emblema, al simbolo, alla carica istituzionale. Ma l'emblema, il simbolo e la carica istituzionale dei royals hanno in realtà una testa, due occhi e un cuore da settenne che potrebbe imbattersi in centinaia di commenti brutali diretti alla sua persona.
William, George, Kate e David Beckham
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Leggere "Qualcuno dovrebbe bullizzare questo bambino. Così può crescere normale" non deve essere facile, soprattutto per dei genitori che vorrebbero proteggere il proprio bambino. E così hanno fatto Kate e William che, oltre a essere duchi, sono anche una mamma e un papà e hanno preso la decisione di sottrarre per un po' di tempo George all'attenzione pubblica. Una scelta che denota che gli attacchi sono comunque andati, in qualche modo, a segno. Dicono che il bel gioco dura poco. Se poi il gioco non è bello, dovrebbe durare anche meno. O forse neanche iniziare.