Balenciaga: 6 cose che ( forse) non sai sulla sfilata haute couture autunno inverno 2021

Balenciaga: 6 cose che ( forse) non sai sulla sfilata haute couture autunno inverno 2021

La collezione Balenciagahaute couture, una sfilata amarcord per mano di Demna Gvasalia. 

La couture rappresenta libertà creativa e libertà nella moda.  Demna Gvasalia

Dopo

53 anni d'assenza, Balenciaga torna con la collezione haute couture

Una lunghissima pausa durata per più di 50 anni: se Cristóbal Balenciaga non troppo simbolicamente chiuse i salons nel 1968, lo stilista georgiano ci riporta al numero 10 di Avenue George V, tra gli specchi restaurati. Nessuna musica, come vuole il più moderno défilé: si torna a sentire il chiacchiericcio nelle orecchie e i sospiri degli invitati, mentre il suono dei tacchi è attutito dalla moquette nuovissima. Demna Gvasalia ha riportato il silenzio nell'atelier, per concentrare il pubblico sulla linea, il taglio e la presenza dei suoi abiti. Ultimo dettaglio nostalgico il “numerino” che ogni modella porta con sé, per indicare in modo pratico la creazione ( nel caso qualcuno volesse annotarla).

Balenciaga, cancella il passato su Instagram

Se ogni elemento riecheggia al tempo passato, sull'account Instagram si scorgono solo post dedicati alla 50esima collezione haute couture, facendo così piazza pulita con tutto quello che è stato proposto, indossato o più semplicemente condiviso sul profilo social. Balenciaga non è giunto a cancellare il profilo come Bottega Veneta, ma questo cambio di direzione ci racconta tra le righe del feed qualcosa di più, che ha tutto il sapore di una nuova ripartenza. Un nuovo inizio. Qualcosa è cambiato o sta per cambiare. La moda sta infatti cercando di decodificare la contemporaneità con il suo linguaggio creativo. Si continua a tessere quel legame con lo zeitgeist. Balenciagariparte dalla collezione haute couture: ogni foto non presenta alcun copy, è l'immagine a raccontarsi alla community, trovando anche il plauso di alcuni stilisti. 

Balenciaga haute couture, una versione elevata del prêt-à-porter

Cristóbal Balenciaga amava vestire le donne, far emergere la loro femminilità scolpendo con maestria la silhouette. A differenza di altri couturier, aveva una profonda conoscenza del suo mestiere: sapeva tagliare, plasmare il tessuto per ricreare la sua immaginazione nella realtà e persino cucire. Tutto questo sapere gli ha permesso di inventare nuovi volumi, nuove maniche e nuove scollature e diventare l'architetto dell'haute couture. 

Oggi il suo ricordo è affidato a Demna Gvasalia che porta l'onere di ricucire il passato con il presente. "Non possiamo solo guardare al futuro. Dobbiamo guardare nel passato per vedere dove stiamo andando" - ha dichiarato - “I vestiti hanno un impatto psicologico su di me. Ho capito che mi rendono felice e ho capito che questo è lo scopo della moda. Non si tratta della frenesia e del ronzio: il rumore bianco, io lo chiamo così quel caos digitale che stiamo vivendo. L'essenza è la mia passione e uno dei miei strumenti. Ho capito che la couture è il modo migliore per manifestarla. Ed è questo che mi eccita davvero”.

Così dopo che la Maison ha ritrovato successo, lo stilista ci offre una sfilata amarcord: sono automatici i parallelismi tra passato e contemporaneità, ma l'idea che anima questa scelta è un'altra. Non è un mero esercizio stilistico, anche se il centro gravitazionale di questa collezione haute couture sono i vestiti ( e i meravigliosi cappelli). I demnaologi conoscono l'essenza della sua creatività, sanno che il suo intento, sin da quando era in Vetements, è quello di dare valore ad ogni capo indossato. Entrare in Balenciaga è stata una vera sfida perché gli ha permesso di fondere l'architettura delle silhouette di Cristóbal, la storia così come il suo patrimonio, con ciò che lo rappresenta realmente. 

Demna Gvasalia si slega completamente dalle dinamiche del puro archivista e attualizza il passato di Balenciaga per vestire tutti coloro che difficilmente si sarebbero avvicinati alla haute couture. Il suo prêt-à-porter viene così elevato da tagli impeccabili e tessuti di altissima qualità

Il debutto haute couture in total black

Il nero assoluto, pieno e ridondante che prende corpo in abiti austeri e rigorosi. La stravaganza - tipica dell'haute couture - qui si sviluppa nella costruzione sartoriale: è come se lo stilista volesse dimostrare la sua maestria sul tema, dove la forma e il taglio superano il potere del colore. Solo in un secondo momento la collezione viene declinata in una palette cromatica in linea con le ultime tendenze moda, come il verde dei prati appena bagnati o il fucsia più intenso.

Balenciaga haute couture

Balenciaga haute couture

Balenciaga, i jeans haute couture

Non è la prima volta che il denim viene sdoganato in una sfilata haute couture, ma sicuramente è una novità se si tratta di Balenciaga. I jeans sono stati realizzati a mano in telai originali americani, acquistati da produttori giapponesi e poi commissionati in loco. L'ennesima dimostrazione della volontà di Demna Gvasalia di voler avvicinare le community dell'underground all'alta moda con i suoi abiti veri e autentici.

Balenciaga haute couture

Balenciaga haute couture

Balenciaga haute couture

Balenciaga, i cappelli di Philip Treacy

Due sono gli accessori più importanti di questa collezione haute couture: i guanti lunghi, perfetti per i look da sera o da ballo, e i cappelli. Una nota particolare è per il copricapo, un'opera d'arte realizzata dal maestro Philip Treacy.

Balenciaga, alcuni look che raccontano il passato riletto da Demna Gvasalia

Abito parka fucsia.

Balenciaga haute couture

Abito verde “prato”, colore moda di punta del 2021.

Balenciaga haute couture

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© Chicago History Museum

L'abito di piume faux.

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© NurPhoto

La rivisitazione dell'abito a pois.

Balenciaga haute couture

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