Chet Lo è il designer di knitwear amatissimo da SZA e Doja Cat

Chet Lo è il designer di knitwear amatissimo da SZA e Doja Cat

Chet Lo è un designer che vive e lavora a Londra, non aveva in mente di creare gli originali capi knitwear che sono diventati una vera

ossessione in questi ultimi 12 mesi. A dirla tutta, lo stilista 24enne non aveva nemmeno intenzione di lanciare una griffe. “Volevo la stabilità del lavoro fisso, poi mi sono accorto che non c’era nulla di esaltante”, dice a Vogue su Zoom dal suo studio di Londra est.

Il creativo di origini asiatiche-americane è arrivato a Londra per uno scherzo del destino, nel 2015, quando si è iscritto al corso di laurea di knitwear presso la prestigiosa Central Saint Martins. Le sue creazioni sono chiaramente influenzate dalle sue radici asiatiche, con un senso di nostalgia accentuato dalla sua fascinazione per “i vecchi fumetti giapponesi e per l’immaginario dei film Godzilla e Ultraman”. Fra uno stage e l’altro presso big della moda luxury come Maison Margiela e Proenza Schouler, il creativo, nato a New York, si è imposto grazie soprattutto ai particolari dettagli ‘a punta’ delle sue creazioni. 

Chet Lo ha poi creato una collezione di laurea futuristica (intitolata Cnidaria’s Wife), accolta da recensioni entusiastiche. Dopo pochissimo tempo creava già capi su misura per Kylie Jenner, e di recente ha lanciato una nuova collezione che si ispira agli angeli ribelli delle “anime” anni 90. Probabilmente avete già visto le “dream girls” di Lo, Doja Cat e SZA, sfoggiare le sue creazioni su misura rosa e nude nel video della loro super hit Kiss Me More.

Vogue ha “incontrato” il designer che ha parlato del suo anno eccezionale, di quanto sia importante rendere omaggio alla cultura asiatica nelle sue creazioni e ha detto che la priorità della sua griffe è rendere le donne bellissime.

© Erika Kamano

Come è stato il 2020 per te e per le tua griffe?

“Non ho mai smesso di lavorare. Mi sono laureato nel 2020 nel bel mezzo della pandemia, cosa piuttosto stressante. Poi ho pensato, ‘Ehi, non mi voglio mica fermare’. Lavorare durante la pandemia mi ha insegnato a essere molto indipendente e a prendere decisioni rapidamente”.

Perché ti sei appassionato di knitwear?

“Un amico mi ha incoraggiato a iscrivermi alla Central Saint Martins di Londra dopo aver seguito dei corsi pre-universitari al Fashion Institute of Technology e alla Parsons School of Design a New York nel 2013. Le cose si sono impennate da lì. Uno dei miei tutor alla CSM ha notato che ero bravo con i tessuti. E la maglieria era perfetta, perché mi permetteva di sperimentare con abbinamenti di texture e di giocare con forme eleganti. Il tessuto influenza la forma. Parto dai tessuti, poi osservo come cadono sul corpo, e che tipo di forma viene fuori da lì”.

© Erika Kamano

Parlaci di come è stato per te l’anno scorso.

“Sto cercando di sensibilizzare il più possibile le persone su questa ondata di odio anti-asiatico. Mi sembra tutto così avvilente. Sono preoccupato per la mia famiglia, in particolare per i miei genitori che stanno a New York. Mia madre insegna e va a scuola a piedi. Poco tempo fa mi ha raccontato che una persona le ha urlato contro e sputato addosso, era la prima volta in trent’anni. Di recente ho organizzato una lotteria mettendo in palio i miei vestiti e ho donato i proventi delle vendite dei biglietti all’organizzazione no-profit Stop AAPI Hate”.

Hai fatto uno stage da Proenza Schouler e uno da Maison Margiela. Che cosa hai imparato?

“Da Maison Margiela lavoravo con il team artisanal, quindi era lavoro concreto, sul campo, ho imparato a capire come lavora Galliano. Ricordo le fasi preliminari della collezione, all’inizio non capivo, poi a un certo punto tutto diventava bellissimo e perfetto, e si affermava l’importanza dello storytelling e di come le cose alla fine vanno tutte al loro posto. Tutti dicono che Galliano è un genio, ed è vero”.

“Invece da Proenza ho imparato a essere assertivo, tecnico, ho capito quanto sia importante la conoscenza del settore, e il significato di professionalità”.

© Erika Kamano

Come immagini la donna Chet Lo?

“Adoro le mie Chet Lo ladies — sono sexy, audaci, sfrontate e futuristiche. Voglio eliminare ogni tipo di timore riguardo ai vestiti. Ne abbiamo passate tante, specialmente negli ultimi anni, io cerco solo di rallegrare le giornate di chi indossa i miei abiti”.

La tua collezione ‘2nd generation’ racconta di angeli caduti sulla Terra. Che cosa c’era sulla tua mood board per lo shooting?

“Ero ossessionato dalle anime giapponesi Neon Genesis Evangelion, penso siano visivamente stupende. Stavo considerando varie idee per le mia seconda collezione, e poi tutto ha avuto un senso. Il mood era questo: angeli robotici scesi sulla Terra, mi piace ispirarmi all’universo vintage giapponese per integrarlo nel mio immaginario. Per me è una cosa estremamente importante, questo è ciò che sono, ed è presente nel mio lavoro fin dai tempi dell’università.

“La fotografa Erika (Kamano, NdR) e la stylist Ella (Lucia, NdR) hanno visto uno dei miei look su una modella e hanno detto subito, ‘Lo vogliamo’! e questo conferma l’importanza di creare capi che generino questo tipo di entusiasmo”.

© Erika Kamano

Celeb come Doja Cat, SZA e Kylie Jenner sono impazzite per le tue creazioni. In che modo incarnano la tua estetica? E chi altro ti piacerebbe vestire?

“Quando ti fanno complimenti sul tuo lavoro è bellissimo. Ti fa andare avanti, ti fa sentire valorizzato. La stylist di Doja Cat mi ha contattato e mi ha chiesto se potevo prestarle alcuni capi per un possibile shooting, e poi tutt’a un tratto questi capi sono diventati quattro body su misura e un top. Sono felice di avere avuto l’opportunità di vestire lei e anche SZA. Quando Michaela Coel (l’attrice e sceneggiatrice, NdR) ha indossato uno dei miei top mi sono davvero emozionato perché I May Destroy You è una serie TV di grande ispirazione. Mi piace molto Lucy Liu e mi piacerebbe vedere lei e Kelsey indossare le mie creazioni”.

Cosa succederà adesso? 

“Ho appena iniziato a lavorare alla mia prossima collezione, il mood è molto, molto sexy. Sarà disponibile a settembre e sono davvero entusiasta di far conoscere ancora di più il mondo di Chet Lo”.

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