Chi è Oumi Janta, la skater fenomeno di Instagram, volto della nuova adv di Bottega Veneta

La nuova campagna diBottega Veneta 

Quarantanove settimane fa Oumi Janta ha postato un video su Instagram in cui balla sui pattini a rotelle a Tempelhofer Feld,

Berlino, un’ex aeroporto militare della Seconda Guerra Mondiale oggi parco cittadino. In top e short gialli, Oumi si muove languida sulle note di Ba:Sen (Pool Party Dub Mix) di In Deep We Trust. Una visione che esprimeva una libertà totale e che ha stregato il mondo in un momento in cui eravamo completamente fermi. 

L’attrice pluripremiata Viola Davis ha condiviso il video, la comica australiana Celeste Barber si è subito infilata i pattini per una delle sue spassose parodie della serie #CelesteChallengeAccepted, mentre il numero dei follower di Janta raggiungeva la cifra record di quasi un milione, così, da un giorno all’altro. Lo “jam skating”, uno stile che mescola pattinaggio con danza e ginnastica, è diventato una vera ossessione in tutto il mondo, in gran parte anche grazie a Janta, tanto che i pattini a rotelle sono andati esauriti.

Il direttore creativo di Bottega Veneta Daniel Lee è evidentemente rimasto colpito anche lui dalla skater. Janta, 30 anni, è apparsa nella rivista digitale Issue 01 della maison, lanciata lo scorso marzo dopo che BV aveva lasciato il mondo dei social. E oggi Oumi è la protagonista della adv di Wardrobe 02 accanto alla rapper Little Simz, alla modella Kenzie, alla sassofonista Nubya Garcia e alla cantante Neneh Cherry con la figlia Tyson McVey, scattata da Tyrone Lebon e in uscita il 7 giugno. 

Abbiamo parlato con Janta su Zoom per conoscerla meglio e sapere qualcosa di più sull’anno fantastico che ha vissuto.

Il passo che sto perfezionando in questo momento è…

“Il sit spin: si inizia girando su te stessa mentre sei in piedi e poi piano piano pieghi le ginocchia finché non sei in posizione seduta. Serve un grande controllo sul corpo e molto equilibrio, ma prima o poi ce la farò”!

La pattinatrice che ammiro di più …

“È la pattinatrice artistica Surya Bonaly che alle Olimpiadi Invernali del 1998 a Nagano, in Giappone, è stata la prima skater su ghiaccio (e l’unica finora) a fare un salto mortale all’indietro atterrando su una sola lama”.

Cosa c’è nella mia playlist …

“I Daft Punk e le Sister Sledge. Credo che si sia molta più emozione in quella musica che in quella che si fa oggi. Quando chiudo gli occhi e ascolto quei brani sento la musica entrare entrarmi dentro, non posso fare a meno di ballare”.

I vestiti che indosso devono essere…

“Comodi e avvolgenti. Ogni mattina quando apro l’armadio cerco qualcosa che mi dia un vibe particolare, qualcosa che mi faccia sentire bene in quel momento. Metto soprattutto crop top e shorts perché così sono più libera nei movimenti”.

Berlino è casa mia perché…

“C’è un’atmosfera rilassata e nessuno ti giudica mai. Sono nata in Senegal, che per me è anche casa, ma sono arrivata nella capitale tedesca da piccolissima con i miei genitori, quindi qui ci sono i miei amici e la mia famiglia. E anche se per certi periodi mi trovo in altri posti, è a Berlino che torno sempre”.

Le cose che amo fare a Berlino …

“Passare del tempo nei suoi fantastici bar e parchi. Sono uno spirito libero e mi piace moltissimo pattinare per strada di sera con i pattini che si illuminano”.

Un posto dove sogno di andare è…

“Atlanta negli USA, è la capitale dello jam skating. Pattino da circa sette anni, e ho imparato piuttosto presto questo stile. Film come Roller Boogie (del 1979, NdR) mi portano indietro nel tempo, a quando non ero ancora nata, e mi hanno ispirato a dedicarmi al pattinaggio jam-style”. 

Un consiglio a chi vuole acquistare un paio di pattini a rotelle…

“Non lasciatevi distrarre dal look e dai colori. Assicuratevi che la base sia solida e che lo stivaletto sia comodo. Sceglietelo in pelle, suede o pelle vegana, come faccio io, non in plastica. Preferisco i pattini a rotelle a quelli in linea, con cui i movimenti risultano più rigidi”.

In futuro…

“Vorrei aprire una scuola di pattinaggio in Germania per fare in modo che lo skating diventi più mainstream, qui non è così popolare come negli USA o in Gran Bretagna. E poi, forse un giorno aprirò altre scuole in tutta Europa. Mi piace molto condividere le mie conoscenze e insegnando impari moltissimo a tua volta”.

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