Cosa comprano le ragazze?

Cosa comprano le ragazze?

I capi di abbigliamento sono stati la spesa principale delle sedicenni durante la scorsa primavera: hanno pesato per il 29% delle loro uscite totali, in salita

del 9% rispetto alla stessa stagione del 2020. Non erano mai stati a livelli tanto alti dal 2013. In recupero dopo i crolli di domanda della pandemia anche gli accessori, in particolare le borse (+4%) e i prodotti per la cura della pelle (+6%). Per la prima volta in assoluto, le ragazze hanno usato l’e-commerce più dei ragazzi, ma, almeno per il beauty, vogliono continuare ad andare nei negozi: la predilezione per le vetrine e gli scaffali fisici è dell’83%, in lieve flessione rispetto al 90%, la quota prima dei lockdown.

Sono alcune sfaccettature dei consumi che emergono da Taking Stock with Teens, il corposo, storico rapporto compilato sin dal 2001 dalla banca americana Piper Sandler per fotografare investimenti e comportamenti dei ragazzi. Giunto alla 41esima edizione (pubblicata poche settimane fa), realizzato due volte l’anno tramite un sondaggio su settemila adolescenti, è considerato il punto di riferimento internazionale per comprendere e intercettare questa fetta di consumatori. Che, specie nella popolazione femminile, ha rimesso la moda al centro: «Le sedicenni vogliono sentirsi bene, desiderano qualcosa di nuovo. Una serie di fattori evidenziano che si sta aprendo un ciclo favorevole per il fashion», conferma a Vogue Italia Erinn Murphy, managing director di Piper Sandler, in videochiamata da Houston, Texas.

“The Mall”, opera di Zak Zeene (@_z.a.k_), illustratore digitale che vive a Londra. I suoi lavori, riconoscibili per l’estetica tipica del videogame, riflettono l’interazione tra mondo reale e virtuale. 

Sul piano delle tendenze, si registra un interesse per l’estetica degli anni Novanta, però non è un ritorno di fiamma, il solito effetto nostalgia: «A noi sa di già visto, per i sedicenni è del tutto inedita. È la prima volta che indossano con tale frequenza jeans e pantaloni larghi, top corti, colori al neon. Dipende dalla lunga permanenza domestica, dove ha dominato l’abbigliamento casual. Ora che si torna a uscire, lo si fa più sciolti». Lo testimonia lo strapotere dei marchi sportivi, tra i favoriti anche tra le ragazze: «Se guardiamo alle scarpe, 15 anni fa solo il 20% delle giovani donne metteva in vetta tra i preferiti un brand di atletica. Ora siamo all’80%». La sdrammatizzazione del look, secondo Murphy, comincia dai piedi: «Indossare sneakers frutto di una collaborazione con un influencer o una celebrità è il punto di partenza e il pretesto per modificare l’intero guardaroba. I leggings hanno raggiunto nuovi picchi nel nostro sondaggio, lo stesso ha fatto il denim, che resta parecchio informale».

(Continua)

Leggete l'articolo integrale sul numero di luglio di Vogue Italia, in edicola dal 6 luglio

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