A Wimbledon è andata in scena la storia. Di certo quella del tennis italiano, per la prima volta arrivato con Matteo Berrettini a giocare una finale
Il tweener a Djokovic
Matteo Berrettini
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L'inizio del match è stato all'insegna della tensione per Matteo Berrettini. Chiaramente trovarsi di fronte a un appuntamento con la storia non deve essere semplice, specie se, tra te e la storia, c'è un gigante come Novak Djokovic. Ma la chiusura del primo set, incredibile, per Matteo Berrettini avviene con un colpo spettacolare che racconta una grande forza mentale, oltre che tecnica. Il tweener che porta al punto è, per noi, già storia.
La mamma di Berrettini e il rescue remedy
Novak Djokovic
© Sipa Press Inc./SGP
C'è un dettaglio che non è passato inosservato alle telecamere. Sugli spalti di Wimbledon, la mamma di Berrettini, Claudia Bigo, ha preso alcune gocce che ha somministrato anche al fratello del tennista. Quali? La confezione gialla e blu ci aiuta a scoprirlo: sono il rescue remedy dei Fiori di Bach, un ansiolitico naturale per rilassarsi durante il match. Data l'importanza dell'evento, ci sentiamo di dire, un distensivo poteva essere utile.
La vittoria di Djokovic
Novak Djokovic
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Djokovic si è dimostrato semplicemente il più forte: dove non è arrivato il fisico, il serbo ha potuto contare sulla sua grande esperienza. Eppure il match è rimasto tesissimo, con Berrettini quasi sempre in partita. A dimostrarlo lo stesso Nole che, all'ultimo punto, si è "rilassato" con l'espressione di chi ha compiuto una vera impresa che è andata ben oltre i 20 Slam conquistati. E alla fine ha anche regalato la sua racchetta a una bambina nel pubblico.
Il sorriso da secondo di Matteo Berrettini
Matteo Berrettini
© Sipa Press Inc./SGP
La cosa più bella, forse, è però il sorriso radioso di Berrettini con in mano il trofeo da vice-campione. A distanza di poche ore, avremmo visto i giocatori della Nazionale Inglese sfilarsi la medaglia di "secondi" all'Europeo di calcio mentre il sorriso di Matteo a Wimbledon, la sua consapevolezza che il secondo posto è stato un punto di partenza e non uno di arrivo, la serenità e il orgoglio per l'impresa compiuta sono tra i monumenti allo sport più importati mai visti in questa giornata di grande agonismo.