Cinema. I profumi di Madame Walbergè la nuova commedia francese dedicata al “naso” che ha creato l'iconicoprofumoJ'Adore di Christian Dior.
I profumi parlano di noi. Della
Il film
La protagonista si chiama Anne Walberg (Emmanuelle Devos), una vera e propria celebrità nel mondo dei profumi ormai sul viale del tramonto. Eppure lei si sente sempre una diva, è egoista, altezzosa e distaccata, incapace di costruire relazioni con gli altri esseri umani. La sua unica dote? Il “naso”: nessuno come lei riesce a creare fragranze tanto sublimi. Le aziende – tra cui Dior – l’hanno sempre voluta: una Leggenda vivente con un talento davvero unico. Un giorno incontra Guillaume (Grégory Montel), un uomo da poco separato (che sta facendo di tutto per ottenere l’affido condiviso dell’amatissima figlia) che assume come chauffeur. È carismatico, gioviale e aperto con tutti. E soprattutto riesce perfettamente a tenere testa all’esigente e puntigliosa Madame Walberg. Mentre Guillaume è socievole e appassionato, Anne è ermetica e solitaria, apparentemente priva di emozioni. I due sono agli opposti, si incontrano e scontrano, si allontanano e riappacificano. Si daranno forza a vicenda facendo nascere una potente e profonda amicizia (senza amore).
I profumi di Madame Walberg
Come nasce Madame Walberg
Quando ha pensato di girare questo film, Grégory Magne si è domandato “come potesse essere la vita di una persona con il senso dell’olfatto sviluppato rispetto a quello di una persona normale – racconta Magne – e come questa abilità potesse influenzare le sue relazioni sociali, le sue emozioni o il suo carattere”. Tutto questo ha portato alla creazione di Anne Walberg, una “diva "dimenticata", fredda e distaccata al primo impatto e con una vena borghese che la fa sembrare altezzosa, la nostra profumiera in realtà è tutto il contrario, ma lo scudo ermetico con cui si protegge la porta ad avere difficoltà nel comunicare con gli altri”.
Per costruire il suo personaggio, la sempre affascinante Emmanuelle Devos ha passato molto tempo con Christine Nagel, uno dei nasi francesi più importanti, che ha creato dei profumi per Dior,Lancôme,Guerlain ed Hermés. L’attrice descrive così la sua Anne: “è una star o diva decaduta, così come un grande capitana d'industria, una giornalista famosa o un’attrice, Anne Walberg fa parte di quelle persone che sono state e non sono più, la cui gloria è stata oscurata ma per le quali il successo può rinascere. Anne vive solo nel suo mondo: quello del profumo. Protegge il suo naso, come i cantanti d’opera proteggono le loro corde vocali. Introversa per natura, più di ogni cosa ama stare con i suoi profumi e creare“.
I profumi di Madame Walberg
Madame Walberg firma un importante contratto con la maison Dior e gli azionisti americani. Quando deve mettersi all’opera perde l’olfatto: “non si tratta di una malattia – spiega la Devos – ma di stress: la memoria e il suo cervello le impongono di fermarsi. Prigioniera di se stessa, non è neanche in grado di consultare uno specialista e lo evita”. Anne si sente invisibile, incapace di comunicare, non vede le persone. Ad eccezione di Guillaume: “all’inizio lo tratta come un suo apprendista – conclude l’attrice – ma lui sa imporsi davanti ai suoi occhi. Di colpo, lei si accorge che c’è qualcuno davanti a lei, un essere umano e non soltanto un odore di sigarette. Non si tratta di Miss Daisy e del suo autista”.
Esplorare il mondo dei profumi
In fase di realizzazione, Grégory Magne ha beneficiato della consulenza di Jean Jacques, "naso" e profumiere della Maison di profumi Caron. È stato lui ha suggerire al regista una serie di note sulle materie prime della profumeria e ad indicare a Emmanuelle Devos le posture esatte che doveva adottare per eseguire dei gesti specifici, come annusare le mouillettes (i cartoncini per annusare i profumi). Per Jean Jacquesil profumo rappresenta un’estensione dell’anima: “scegliere un profumo rispetto a un altro offre un'enorme quantità d'informazioni su di noi – spiega in conclusione il profumiere - rivelando i nostri gusti, la nostra cultura, il nostro rapporto con gli altri. Il potere evocatore degli odori è immenso, hanno la capacità di trasportarci in un luogo lontano, ma soprattutto indietro nel tempo. Nessuno degli altri sensi ha questo potere. È pazzesco come attraverso la potenza di un profumo proiettiamo qualcosa di noi sull’altro. Molti potrebbero pensare che creare fragranze sia qualcosa di futile, ma non è assolutamente così. Elaborare un profumo significa elaborare il rapporto con se stessi e con gli altri”.