Il passaggio dall'adolescenza all'età adulta nell'arte

Il passaggio dall'adolescenza all'età adulta nell'arte

Emblematizza il cambiamento, la magia e il mistero di tutte le cose che, in natura e nel tempo, mutano di stato. Il transito dall’adolescenza all’età adulta,

ritualizzato e celebrato, non a caso, da varie culture nei secoli, non poteva certo non riguardare e coinvolgere l’arte in tutte le sue possibili declinazioni. E trattandosi di ricognizione nei meandri dell’identità, contemplazione e celebrazione delle umane fattezze e sembianze in un momento di acerba irripetibile bellezza, inconsapevole appeal erotico, malizia e candore, sguardi variamente puntati sul mondo, tra orizzonti futuri, presente e passato prossimo, quell’arte non poteva non implicare che il ritratto. L’indagine e rappresentazione di corpi e di volti, epidermidi, anatomie e carnagioni, attitudini e comportamenti, stili di vita e codici di genere, modi di essere e modi di vestire o mettersi a nudo, sullo sfondo di varie epoche storiche, scenari del proprio tempo, tra società e intimità, familiare e alieno estraneo inquietante.

“Untitled”, 2013 è uno scatto di Larry Clark, fotografo americano nato a Tulsa nel 1943, che ritrae le attrici Chloe Sevigny e Rosario Dawson poco più che adolescenti: il loro debutto nel cinema avviene con “Kids”, film di formazione americano del 1995 di Larry Clark sceneggiato da Harmony Korine e presentato al 48esimo Festival di Cannes.

© FOTO © LARRY CLARK; COURTESY OF THE ARTIST AND LUHRING AUGUSTINE, NEW YORK.

Ma se per gli antichi rappresentare l’adolescenza ha significato dare risalto ed enfasi alla perfezione del corpo, all’armonia del disegno anatomico nel suo insieme e nelle sue varie diverse parti e proporzioni. E se, d’altro lato, quei giovani corpi, quelle teste e quei volti rappresentati, appaiono fantasiosamente attribuiti a divinità o a eroi sempre e comunque di sesso maschile. Il punto di vista su “teen” o “young age” viene invece inevitabilmente stravolto, ribaltato, ridefinito nel corso del XX e XXI secolo. Se si escludono infatti le attività singolari e sui generis di artisti come il barone tedesco Wilhelm von Gloeden, che le sue fotografie di fanciulli di strada nudi o addobbati come antichi romani con teli sul corpo a mo’ di toga e serti di foglie tra i capelli realizza già a cavallo tra Otto e Novecento, diverse e fondamentali sono le evoluzioni della storia, delle idee e del costume, della musica, dello spettacolo e della moda, che, a partire dagli anni Sessanta, spostano sui giovani l’attenzione della società. Distinguendone bisogni e desideri, interessi e consumi, modi di vestire e di comunicare. E trasformando così la giovinezza in uno status umano e sociale finalmente riconosciuto, ben visibile e assolutamente degno di considerazione.

(Continua)

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