L’invenzione dei teenager

L’invenzione dei teenager

Economisti ed esperti di marketing ne studiano bramosi le abitudini. I brand del lusso li vivisezionano cercando di anticipare i loro sogni. I pubblicitari analizzano i

modi più efficaci per stupirli su TikTok, Instagram... Sembra che i teenager esistano da sempre. Eppure sono entrati a far parte dell’industria culturale soltanto in un passato recente. Non è un caso che questo termine – utilizzato per indicare la categoria di giovani dai tredici ai diciannove anni – inizi a diffondersi soltanto all’indomani della Seconda guerra mondiale. Era l’agosto del 1947 quando sull’edizione inglese di Vogue comparve un pionieristico servizio di copertina dal titolo Beauty and Younger Generation, dove si legge: «È arrivata l’ora di una generazione teenager. Si pubblicano intere riviste per questi lettori; negozi e grandi magazzini li vogliono come clienti».

Fino a quel momento, spiega Patrizia Calefato, docente di Semiologia all’Università di Bari, «gli adolescenti non erano tenuti in gran conto dai mass media. Soltanto quando la generazione dei baby boomers si lasciò l’infanzia alle spalle la sua enorme consistenza numerica si coniugò con uno straordinario potere di acquisto, al punto da trasformarla in un rilevante target di mercato, un preciso gruppo anagrafico con i propri riti e le proprie manie. È stato così che marketing e pubblicità iniziarono a pensare una quantità di prodotti appositamente per questo tipo di pubblico».

“Anyone Got Any Hairspray?”, 1983, uno scatto di Tom Wood, street photographer irlandese conosciuto per i reportage in luoghi di lavoro e di svago a Liverpool e Merseyside, Irlanda del Nord, tra il 1978 e il 2001.

© TOM WOOD COURTESY OF RRB PHOTOBOOKS FROM THE BOOK “101 PICTURES - TOM WOOD”, RRB PHOTOBOOKS 2020, AVAILABLE FROM RRBPHOTOBOOKS.COM AND ARTBOOKSONLINE.EU.

Fino ad allora, il paradigma estetico anche per le più giovani continuò a essere quello della donna adulta e arrivata rispecchiata dal cliché della “jolie madame” immaginata da Dior. Un esempio su tutti? Scandalo al sole (1959), il film romantico di Delmer Daves dove Sandra Dee, teenager protagonista inseparabile dalla sua messa in piega, sfoggia pellicce e gonne a corolla.

Perché lo schema si ribalti e il modello adolescenziale si imponga come nuovo canone di imitazione sociale bisogna aspettare gli anni Sessanta. Allora, in contrapposizione all’estetica della maggiorata alla Marilyn Monroe, magrezza e piglio da adolescente divennero la regola.

(Continua)

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