La collezione K-Way by Mariacarla Boscono. Intervista alla top model

La collezione K-Way by Mariacarla Boscono. Intervista alla top model

Mariacarla Boscono è la top model dai tratti non convenzionali e dal fascino misterioso che tutti ammiriamo, ma è anche una donna indipendente, una madre attenta,

un'appassionata globe-trotter e da poco anche una designer: con il marchio italianoK-Wayinfatti ha appena lanciato un’esclusiva collezione ispirata alla passione per i viaggi e per la natura, che la attraggono sin dall’infanzia. I capi - un costume con zip, un paio di leggings, l’immancabile giacca impermeabile, due accessori, un body e dei leggings da bambina rosa cipria - celebrano la vita all’aria aperta e il rapporto profondo di una madre con sua figlia. Il simbolo della maternità per Mariacarla è proprio un'isola, un rifugio, un punto d’incontro tra universo naturale e libertà, arte e pace, ma anche un percorso umano e artistico intimo in linea con i valori K-Way. 

K-Way by Mariacarla Boscono

Come sta Mariacarla oggi?
MC: Mariacarla oggi sta benissimo… Sono felice e molto appagata nonostante la confusione in cui tutti, visto il periodo, stiamo vivendo nel mondo. Sento che il mio cuore e la mia anima sono ripuliti.

Come hai vissuto la tua prima esperienza come designer, art director, fotografa e testimonial per K-Way?
MC: L’aver espresso a 360 gradi quello che avevo dentro sul design della collezione, la creatività legata al progetto e la mia partecipazione anche come modella sono stati molto appaganti e liberatori… Come se d’un tratto tutto avesse un senso.

Il pezzo forte della capsule è un costume con la zip: come mai hai voluto celebrare questo capo?
MC: Adoro l’idea di un indumento che può essere sia un costume, ma anche un capo che puoi abbinare ad un pantalone. Puoi andarci ad un aperitivo in spiaggia, a una cena e poi a una festa. Immaginavo un capo che facesse sentire sexy, ma con una sensualità non spudorata o volgare. Un capo easy da indossare perché rispecchia la tipologia di donna che sono e che si rivolge ad altre donne pratiche, cool e che non rinunciano alla propria femminilità.

Nel guardaroba non può mancare la giacca impermeabile: a cosa la abbini solitamente?
MC: La giacca impermeabile non manca nel mio guardaroba fin da bambina. Ricordo il gesto della zip K-Way allacciata dalla mamma e ho moltissime giacche K-Way. È un capo che rappresenta l’essenza della giornata passata all’aperto e l’imprevedibilità della vita. Ti svegli, esci, sei sorpresa dalla pioggia, i piani cambiano, rimani comunque fuori fino a tardi, chiudi la giacca per il vento. Anche Marialucas, la mia bimba, ne ha tantissime. Io la abbino a tutto: di inverno sotto un’altra giacca, diciamo che la abbino a tutte le avventure della mia vita.

ll tuo rapporto con la moda è cambiato nel tempo? Se sì, come?
MC: Il mio rapporto con la moda non è cambiato perché la mia passione per questo mondo è sempre sconfinata. Forse, nel tempo, è cambiato l’approccio, ora più realistico, alla scelta dei capi, legata alle fasi della mia vita. Ricordo che prima indossavo capi couture abbinati a pezzi vintage distrutti e bucati, borse griffatissime durante i brunch a New York. Ora magari indosso un pigiama comprato a Bali dipinto dai bambini di un’associazione benefica per accompagnare mia figlia a scuola. Nel vestirmi ho uno stile abbastanza unico, ma estremamente organico e non studiato. Nel mio armadio ci sono pezzi che utilizzo da 25 anni e pezzi nuovissimi che abbino in modo naturale.

K-Way by Mariacarla Boscono

Oggi si parla molto di armocromia: tendi ad indossare capi cromaticamente adatti al tuo tipo di carnagione o segui il mood del momento?
MC: Diciamo che un capo deve starti bene nel complesso, tutte le volte che ho cambiato colore di capelli - ad esempio quando sono passata dal biondo corto e poi sono tornata al nero, o dal rosso e poi di nuovo al nero - ovviamente cambiavo modo di vestirmi. Il vestito si deve amalgamare alla tua energia, al colore di pelle e non solo. Mood, capelli, occhi, corporatura sono fattori determinanti e in continua evoluzione. Prima si pensava che un abito attillato potesse funzionare solo su una donna con specifiche curve, ma oggi è un concetto superato. Questa fluidità mi piace moltissimo.

Che cos’è il viaggio per te?
MC: Il viaggio per me è principale fonte di ispirazione ed è l’essenza della mia vita. Ho viaggiato moltissimo in questi anni, spesso anche compiendo viaggi estremi. Ho rallentato i miei spostamenti da quando è nata mia figlia Marialucas, per le ovvie logistiche che comporta una bambina e anche considerando che sono una madre single. Prima della pandemia ho trascorso con mia figlia tre mesi a Bali: un’esperienza meravigliosa all’insegna della scoperta e dell’incanto per quei luoghi magici. Inizialmente eravamo sempre in movimento, poi ci siamo fermate nella cittadina di Ubud. Marialucas è stata accolta da una scuola indonesiana durante gli ultimi due mesi della nostra avventura. Nei weekend raggiungevamo le spiagge di Uluwato per praticare il surf e lei era felicissima. Sono stata molto contenta di condividere questa mia grande passione con lei e mi auguro di poterlo fare sempre più spesso, perché il viaggio è l’essenza della mia vita, spero che lo diventi anche per lei. È una scuola di vita molto importante.

Ti senti libera quando…
MC: Mi sento libera quando sono immersa nella natura, quando non ho delle interferenze tecnologiche, quando un telefono non squilla, quando sento il rumore del mare. La natura mi dà la sensazione di totale libertà. Cerco di vivere la mia vita con un’anima libera, anche se sono in un aereo diretto a New York per scattare.

Proprio come un temporale estivo, le giornate “no” si palesano senza preavviso: come le affronti?
MC: Come durante un temporale estivo, abbiamo visto che la vita può ambiare drammaticamente in un attimo. L’esperienza di questa pandemia ce lo insegna. La mia vita in particolare è stata costellata da momenti inaspettati, sia nel bene che nel male. Momenti di grande amore e di grande dolore. Quest’ultimo anno e mezzo in particolare ci ha visti bloccati e il mondo si è fermato avvolto da grande paura e incertezza. È stato un momento di raccolta per le nostre anime e ora mi ritrovo a vivere con un cuore rinnovato.

Cosa speri per il tuo domani?
MC: Al mio domani auguro una delle cose apparentemente più semplici, ma che così non è: essere felice. Spero soltanto di essere felice.

www.k-way.com

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