Maledetta primavera, il nuovo film di Elisa Amoruso con Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli: un racconto di formazione al femminile e di un'amicizia che profuma d'amore.
© Sara Petraglia
Dopo la presentazione all’ultima Festa del Cinema di Roma, dal 3 giugno nelle nostre sale cinematografiche è arrivato Maledetta primavera, il nuovo film diretto da Elisa Amoruso che – dopo i documentari Fuoristrada (2013), Strane straniere (2016), Bellissime (2019) e Chiara Ferragni Unposted (2019) – si cimenta per la prima volta con una storia di finzione. O almeno, fino a un certo punto.
Sì perché Maledetta primavera è una vicenda in parte autobiografica, che ha incuriosito i produttori Angelo e Matilde Barbagallo. Elisa Amoruso ha infatti ripercorso il suo passaggio dall’infanzia all’adolescenza, un momento cruciale e complesso per ogni essere umano: “in quel periodo – racconta la regista – io mi sentivo spesso invisibile in una famiglia incasinata e il vuoto di questa periferia amplificava la mia sensazione di smarrimento, tipica di quell’età inquieta della pre‐adolescenza”. I suoi ricordi, ancora forti e vividi, hanno preso forma in un romanzo intitolato Sirley (edito da Fandangolibri), un vero e proprio flusso di coscienza che si è poi tramutato in pellicola.
Sirley (che ha il bellissimo volto dell’esordiente Manon Bresch) è una tredicenne proveniente dalla Guyana Francese (in Sud-America) che abita di fronte al palazzo di Nina (Emma Fasano, anche lei al suo film d’esordio), più giovane di due anni. Ci troviamo in un quartiere nella periferia di Roma, nell’Italia del 1989, un Paese in divenire dalla mentalità ancora molto “locale”. Nina si è appena trasferita dal centro città con la sua famiglia: la madre Laura (Micaela Ramazzotti), con la quale ha un rapporto allo stesso simbiotico e conflittuale; il padre Enzo (Gianpaolo Morelli), che riesce sempre a sdrammatizzare ogni situazione e la invita a liberare la sua creatività per inseguire i suoi sogni; il fratello minore Lorenzo (Federico Ielapi), che quando si arrabbia diventa un pericolo.
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Il passaggio dalla Città alla Periferia (fatta di palazzoni, ragazzi sui motorini e prati bruciati) rappresenta per Nina, costretta a cambiare anche scuola e amicizie, un cambiamento non facile da affrontare: “deve cambiare le proprie abitudini – spiega Elisa Amoruso – deve ripartire da zero, re-inventarsi in una nuova identità e in una nuova personalità. In sostanza, deve un po’ adattarsi”. Un cambiamento-adattamento che la regista ha vissuto sulla propria pelle: “sono cresciuta in un quartiere di periferia e secondo me questo mi ha dato uno sguardo sul mondo a 360 gradi. Non sono mai vissuta in una gabbia dorata”.
Nina deve così fronteggiare nuove difficoltà e antichi conflitti, primo su tutti, quello tra i suoi genitori: “non sa se parteggiare per il papà o per la mamma – continua Elisa – vive un caos e in quella fase, gestisce le sue emozioni in modo altrettanto caotico: a 11 anni non sa ancora bene qual è la sua personalità e quale direzione sta prendendo”.
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A cambiare tutto sarà proprio Sirley, una ragazza dal passato burrascoso, piena di fascino e mistero. Impavida e senza regole, quando la vediamo ballare sulle note della Lambada, vediamo incarnata la seduzione. È proprio così che si rapporta con le persone, le seduce, o le aggredisce. Nina nei suoi confronti vive nel conflitto: ne è spaventata e attratta allo stesso tempo. Ma è solo Sirley che le dà attenzioni e la fa sentire speciale, trascinandola in un mondo nuovo. Serve coraggio, perché ovviamente la loro relazione spaventa “gli adulti”. La loro amicizia profuma infatti d’amore: “tra amicizia e amore c’è un confine molto labile – conclude Elisa Amoruso – la differenza di età tra loro è uno scarto che le allontana e avvicina allo stesso modo: la loro amicizia diventa sempre più intima e speciale. Fino a diventare indispensabile come un sentimento d’amore”.
Oltre alla propria identità e la propria personalità, è propria questo – l’amore – la scoperta più bella per Nina, una creatura che cerca il suo posto nel mondo, tra desideri, sogni e pulsioni.