Vacanze in Italia. La voglia di partire anche solo per un weekend o una breve vacanza è al suo picco e Vogue scrive per voi i
Ci sono angoli segreti per un massaggio rilassante con la brezza che sfiora il viso, altri perfetti per ospitare una lezione di yoga. E poi la piscina, tra gli ulivi, per una nuotata rinfrescante prima di un pic-nic tra il profumo di erbe aromatiche, o quella a sfioro che domina la valle, dove dimenticarsi di computer e altri device. Al Castello di Vicarello, nella Maremma toscana, che si raggiunge attraversando paesaggi di viti, ulivi centenari e boschi a perdita d’occhio, la vacanza è inpiena libertà. Non ci sono (se non li si vuole) programmi, posti definiti, orari, solo il dolce passare delle ore, pensato di volta in volta per assecondare i propri desideri. E una cura e un’ospitalità senza pari. Merito della famiglia di Aurora e Carlo Baccheschi Berti, a cui da cinque lustri appartiene la struttura del XII secolo. Un passato vissuto tra Bali e Milano, con interessi nella moda, tessuti e arredi, portato negli spazi restaurati del maniero, insieme a pezzi di antiquariato e design. E una passione passata ai figli: Neri - che lo dirige - Brando e Corso.
Solo nove le suite, «con l’idea di arrivare nel tempo a massimo 15», conferma Neri, e spazi esterni dove il lusso è dato da luoghi curatissimi. Tutti da vivere. Così ci si può svegliare presto al mattino e scendere fino al fiume Ombrone con le e-bike a disposizione degli ospiti, o fare una passeggiata immergendosi nei sentori del bosco, oppure dopo la colazione sotto la pergola o nella veranda interna, rimanere a lavorare nel cortile del castello tra i fiori e lo scodinzolare di Uva, il cane di famiglia. Nell’antica cucina si tengono le cooking lesson con i prodotti dell’orto: 50 varietà di verdure e 30 differenti erbe aromatiche, che diventano ad esempio una fresca panzanella toscana o si trasformano in gustosi ravioli alla maremmana. Sapori ispirati dal libro della Signora Aurora, “My Tuscan Kitchen”, come quelli che si troveranno in tavola, ma in una golosa versione gourmet.Tra i piatti, spiccano anche alcune specialità locali di cacciagione (ma non mancano le proposte per i vegetariani) perfette per accompagnare i rossi corposi dell’azienda: il Merah, di uve Sangiovese, il Terre di Vico (Sangiovese e Merlot) e il profumatissimo Castello di Vicarello (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot), solo poche bottiglie a beneficio degli ospiti, da scoprire anche durante le degustazioni guidate da Bardo, responsabile della cantina.
Corso è il più giovane dei fratelli, entusiasta nel raccontare i luoghi da scoprire nell’entroterra, come il piccolo borgo di Castel del Piano, «con una sosta (obbligata!) per assaggiare la millefoglie di Corsini e una alla Pieve di Lamula, una piccola chiesa romanica immersa in un castagneto». L’alternativa è il mare, quello selvaggio e affascinante del Parco naturale dell’Uccellina, ad esempio, anche se spesso queste fughe rimangono solo sulla carta, perché è difficile lasciare questi luoghi e questi ritmi rilassati. È più facile salire in terrazza per l’aperitivo aspettando il tramonto, e aspettare la cena, a lume di candela, sotto una stellata mai vista prima. E immaginarsi, come sarà la "dépendance", Vico Milano, il nuovo progetto con sole sette camere nel capoluogo meneghino.
Info: www.castellodivicarello.com