“Look audaci, abiti eccentrici, maniere sicure: i milanesi sono il cuore pulsante di una città la cui fama incanta il mondo. Per noi, ogni passante rappresenta
Gli ultimi giorni hanno visto Milano animarsi grazie a una settimana della moda maschile che sembrava, almeno vista sul campo, l'inizio di un nuovo inizio. Come ha osservato Giorgio Armani prima della sua sfilata, l'intreccio unico di cultura creativa e commerciale di Milano la rende spesso ben attrezzata per prosperare nei momenti di ripresa: "Dai primi anni 70 Milano è stata uno degli epicentri della cultura italiana ed è sempre stata in grado di creare qualcosa di nuovo in termini di design, moda, e anche di cultura popolare. Ogni volta che l'Italia riparte, Milano è in prima linea, e credo che questo stia succedendo anche oggi", ha detto, "Milano è davvero la capitale dell'innovazione e del cambiamento, e la moda può avere un ruolo enorme nel rinnovamento dello scenario italiano. Io ho fatto parte di quel movimento negli anni 70 e probabilmente di quel momento manca la capacità della moda di giocare un ruolo significativo nel sistema creativo, che comprendeva anche l'architettura, il design, l'arte. Questo aspetto interdisciplinare è quello che dobbiamo riportare in auge".
A Milano, l'attenzione da fuori si concentra più spesso sui prodotti della moda italiana piuttosto che sul processo della sua evoluzione nelle strade, dove è più viva. Proprio lo street style alla milanese è la nicchia individuata dai fondatori di “Milanesi a Milano”, che postano scatti resi accuratamente anonimi e irriconoscibili di persone - fashion in modo spontaneo e naturale - durante le loro attività quotidiane. Scorrere il feed dell'account rivela le molte variazioni sull'estetica di questa città lussuosa in modo discreto e sottilmente intellettuale che - come molte delle facciate dei suoi palazzi - è meno grandiosa e attira meno l'attenzione di altri luoghi d'Italia.
Abbiamo incontrato lo staff di "Milanesi a Milano" per ascoltare il loro punto di vista su come lo street style si inserisce nel collage multidisciplinare della coscienza ultra raffinata della moda di questa antica città.
L'anonima crew di “Milanesi a Milano” fotografa i suoi soggetti solo da dietro: "Il rispetto dell'anonimato è la nostra prima priorità", dicono. Foto courtesy “Milanesi a Milano”
Avete inaugurato il vostro account nell'ottobre 2020, potete dirci un po' cosa vi ha ispirato?
"Eravamo cinque amici, in un bar, a guardarci intorno nel luogo che abbiamo iniziato a chiamare casa. Mentre vedevamo la gente camminare, non riuscivamo a smettere di pensare: ‘Ecco il motivo per cui lo stile Milano è così celebrato nel mondo. Ma i nostri occhi non si sono concentrati solo sugli abiti pazzi, cool e luccicanti. Abbiamo visto un messaggio potenziale: quei passanti erano i custodi della reputazione della città in termini di "coolness", e noi volevamo solo celebrarli. Così è nato Milanesi a Milano. Il nostro obiettivo è rendere la normalità una tendenza, e comunicare che il mondo della moda oggi è orizzontale, il che permette a tutti di dare un contributo attivo. Volevamo dire alle persone: 'Ehi, oggi stai benissimo. Ne sei consapevole? E stai contribuendo al tessuto sociale che rende Milano una capitale mondiale della moda'. Autenticità, semplicità e il desiderio di diventare una voce autorevole nell'ecosistema della moda lato street style. Questi siamo - fondamentalmente - noi.
L'anno scorso la giornalista del Corriere Della Sera Michaela Proietti ha pubblicato il suo libroLa Milaneseche scava a fondo nei codici e nei criteri che guidano la vita a Milano. Parla di un'estetica molto più sottile e quasi austera, tipica di Milano, che la maggior parte dei non italiani probabilmente non riconoscerebbe nella propria percezione del Paese. Qual è la vostra opinione su ciò che rende Milano e lo street style milanese così specifici?
“Pensiamo che, a volte, gli stereotipi non siano così lontani dalla realtà... A volte capita che i milanesi appaiano eccessivamente classici o austeri nel loro modo di vestire e nella scelta degli accessori. Non è forse questo che li rende così riconoscibili? Condividono tutti alcune norme di abbigliamento che costruiscono lo stile che si vede per strada, che cambia a seconda del quartiere. Forse è questo il loro segreto...”
Alla richiesta di descrivere lo street style milanese, il team di “Milanesi a Milano” lo definisce “stiloso, elegante, delicato, estroso e prezioso”. Foto courtesy “Milanesi a Milano”
Pubblicate sempre e solo foto di donne - e anche di alcuni uomini e bambini - di spalle, per preservarne l'anonimato. Una discrezione davvero milanese...
“Il rispetto dell'anonimato è la nostra prima priorità. La ragione è semplice: vi sembra giusto far sapere a 76 mila persone come eravate vestiti voi e i vostri amici in coda per un espresso? I passanti sono importanti perché ci offrono preziose intuizioni sullo street style libero, spontaneo, non costruito e noi siamo molto impegnati nell'assicurare loro la protezione necessaria. Il più delle volte capita che le persone si riconoscano, siano entusiaste e ci chiedano di taggarle, ma devono essere libere di scegliere. Chiaramente, sarebbe fantastico scattare i loro look completi, in particolare quando sono vestiti da gara, ma si sa... la vita è fatta di compromessi”.
Si parla dello stile di Brooklyn, o di quelloparigino, o di quello londinese, persino di quello berlinese e di quello di Ibiza. Ma lo stile di Milano rimane, a parte il vostro account, resta relativamente fuori dal radar. Perché?
"Non siamo d'accordo su questo punto! Milano è sempre stata una capitale mondiale della moda e la patria di iconiche maison. Questa percezione è stata la nostra prima ispirazione".
“Il nostro obiettivo è comunicare che il mondo della moda oggi è orizzontale e permette a tutti di dare un contributo attivo”. Foto courtesy “Milanesi a Milano”
Lo stile milanese è molto classico, si sa, ma c'è un ambito più progressista e all'avanguardia?
“Vediamo, in realtà, una grande diversità. Milano non è più il luogo dove essere solo eleganti e di classe. È diventato il luogo dove la moda vuole essere vissuta, messa in discussione, esibita. Si vedono in giro molte versioni diverse di ciò che è considerato elegante, ognuna delle quali segue un gusto o una tendenza specifica. La città si sta arricchendo di personalità, e di persone, che non hanno paura di osare”.
Chi sono tre esempi supremi dello stile milanese, per quanto riguarda l'abbigliamento femminile, e perché?
Rosella Jardini, Roberta Ruiu e Miuccia Prada. Per noi sono l'incarnazione dello stile milanese: elegante, delicato, stravagante e prezioso.
“Milanesi a Milano” racconta lo street style delle persone reali a Milano. Foto courtesy “Milanesi a Milano”
Questo articolo è stato originariamente pubblicato suVogue.com