Cosa accadrà quando non ci sarà più l'emergenza Covid e torneremo a uscire la sera? Quali outfit moda sceglieremo? Se lo sono chiesto gli stilisti che
N.°21
Coperni
Dior
C'è un “prima” e un “dopo”
Sappiamo benissimo cosa sta accadendo e prendiamo atto di questa ricerca quasi convulsa nel voler essere “sporty” ma anche “eleganti”, “comode" ma anche "chic". La pandemia da coronavirus ha trasformato il “casual Friday” in “casual week”, una piena conquista del comfort a prescindere dall'occasione. Il loungewear ha segnato profondamente il 2020, come ci ha ricordato Angela Missoni in questa intervista, definendo così un “prima” e un “dopo”. L'avere un trend così forte e predominante è un fatto che non si verificava da diversi decenni, anni in cui il continuo métissage tra passato e presente è corrisposto alla voglia di espressione della propria individualità.
La moda e la quotidianità sono cambiate, motivo per cui alcuni stilisti hanno voluto soffermarsi sul “dopo”, su quel futuro che tanto sogniamo e immaginiamo, cercando e trovando nuovi significati. È spontaneo domandarsi, ora che siamo nella fase vaccini, cosa accadrà quando ci diranno che potremo tornare al ristorante la sera, andare in discoteca o semplicemente sorseggiare un drink in qualche locale.
Balenciaga
La moda e le crisi socio-economiche
Valutiamo prima di tutto che cosa la storia ha da insegnarci. Nell'epoca del Proibizionismo il bustino che scolpisce la silhouette in una precisa “S” viene sostituito dalla linea vague, diritta, proponendo abiti sottoveste, giacche kimono e orli più corti (per ballare il charleston), tutto tagliato in chiffon e mussola di seta per soddisfare il gusto del flou e il bisogno di dare ampiezze sempre morbide. Alla semplificazione della figura si contrappone l'importanza del dettaglio: braccia nude coperte da lunghi guanti di raso e adornate di tanti bracciali, sottilissime collane sautoir, importanti anelli cocktail e sfavillanti boleri per coprire le spalle o leggerissime sciarpe di seta in coordinato con l'abito per proteggere il collo.
Un altro periodo storico che possiamo ricordare è il SecondoDopoguerra, quando la potenza creativa ed espressiva di Christian Dior prende forma tra gonne a ruota, giacche sagomate e lunghi metraggi, scarpe e borse in coordinato, tutti elementi che richiamano i fasti della haute couture e indicano l'entusiasmo e la voglia di dimenticare la tragicità del conflitto mondiale.
A questi due momenti sono corrisposte le rispettive crisi socio-economiche che hanno portato la moda a ridefinire l'industria e il costume: una macchina estetica che ha la capacità di proiettare il futuro nell'immediato presente. Colto questo, capiamo del perché oggi alcuni stilisti hanno immaginato come sarà la moda post pandemia, cosa indosseremo quando torneremo ad avere una vita notturna o più semplicemente "normale".
La moda post pandemia
Le modelle di Chloè e Chanel hanno sfilato avvolte dalla notte: non sussiste più la differenza tra guardaroba per il giorno e la sera, abbigliamento per il tempo libero e per il lavoro. È il contesto, in definitiva, e qualche piccolo dettaglio, a indicarci l'orario. C'è la voglia di osare e di non rinunciare alla propria comfort zone, una moda edonistica che nega i classici e severi dress code.
Ecco che i doposci furry s'indossano con le minigonne, mentre le gambe sono impreziosite da sensuali giarrettiere gioiello; alcuni elementi dello stile hippie, diventano chic e di tendenza; le paillettes s'indossano all day long mentre torna il pajama da sera, opera di Worth oggi riproposta e apprezzata per le linee fluide e i tessuti leggerissimi. La moda del domani ha una particolare attenzione per i dettagli, mai scontati e sempre studiati.
Il coordinato è una soluzione estetica che piace e mette alla prova la creatività: abbiamo imparato ad apprezzare i completi ultra-relaxed, la gonna in pendant per tessuto e colore con i top bralette, mentre le tute (e i look multi strati) fanno capolino nella quotidianità. Il pezzo unico fa emergere una nuova idea di divisa che rifiuta la compostezza che, come anticipato, si allontana dall'immagine di dress code per diventare una soluzione di styling comoda e versatile. È proprio da qui che riparte il nuovo minimalismo.
Infine il recupero: dal patchwork al riciclo, passando per la moda vintage che diventa un nostalgico rifugio, tante sfumature per descrivere l'alba di una moda consapevole esostenibile. E questo lo vediamo anche nella semplice idea di guardaroba capsule che diventa versatile all'occasione d'uso.
Chanel
Chanel
Chloé
Chloé
Erdem
Giorgio Armani
Prada
Prada