Noleggio vestiti: Cora Happywear e il fashion renting per neonati

Noleggio vestiti: Cora Happywear e il fashion renting per neonati

Noleggio vestiti: la nuova frontiera della moda sostenibile? Di certo una delle strade più “smart” per chi si trova ad avere un bimbo: i piccoli crescono

velocemente e gli abiti spesso non arrivano alla fine della loro vita prima che i cuccioli siano cresciuti. La soluzione? Il noleggio dei vestiti in abbonamento: ci ha pensato Cora Happywear che debutta nel fashion renting per neonati e bambini con un progetto di moda sostenibile.

Cora Happywear nasce nel 2014 con un forte focus sull’innovazione di prodotto e con l'obiettivo di creare moda bambino in tessuti di alta qualità e sostenibili: nel 2015 è il primo marchio in Europa a creare body per neonati in fibra di eucalipto, una fibra unica per le sue caratteristiche antibatteriche, morbide e termiche. 

L'idea di allungare il più possibile il ciclo di vita del prodotto induce Elisabeth Tocca, founder di Cora Happywear a creare un body - il  “four-way stretch” - che cresce con il bambino e lo accompagna per due anni: un prodotto doppiamente sostenibile, che racchiude le promesse di Cora Happywear di rispetto per l’ambiente e di risparmio per le famiglie.

Lo step successivo? CORACircle e il noleggio vestiti da bambini e neonati in abbonamento, che accompagna i piccoli nei loro primi due anni di vita semplificando la vita delle loro famiglie e promuovendo la sostenibilità.

Elisabeth Tocca racconta in questa intervista il progetto che sarà lanciato a breve.

Come è nata l'idea? 

"CORA è nata con l’obiettivo di trovare sempre la soluzione più sostenibile nel settore dell’abbigliamento. Come definiamo il concetto di sostenibilità di un capo? Sicuramente guardiamo al fattore pelle, al fattore ambiente e al fattore “persone”, quelle coinvolte nel processo produttivo.

Negli anni, infatti, abbiamo sviluppato capi per neonati, bambini e donna utilizzando sempre fibre naturali, rispettose per l’ambiente e molto morbide sulla pelle. Posso dire che fin dall’inizio si è trattato e si parla tutt’oggi di innovazione e sviluppo: la fibra di eucalipto, per esempio, prima di noi non era ancora stata utilizzata nei segmenti di neonati e bambini, ma la caratteristica di essere una fibra resistente e allo stesso tempo molto soffice, rende i nostri body e t-shirt molto speciali e con una durata molto più lunga rispetto ai body normali. 

Devo ammettere però che sicuramente la “soluzione” migliore per diminuire lo spreco nel settore dell’abbigliamento è quello di usare i capi che già abbiamo il più lungo possibile. Così tra un workshop di innovazione e l’altro abbiamo pensato che proporre i nostri capi da neonato secondo un concetto di economia circolare, o in parole povere “in prestito” per un periodo di tempo, potesse essere una soluzione doppiamente sostenibile. Da una parte, quindi, proponiamo una selezione di capi prodotti con fibre naturali morbidissime sulla pelle e dall’altra allunghiamo il ciclo di vita di un capo. Questo è sicuramente un valore aggiunto anche per il nostro ambiente. Inoltre, essendo io stessa mamma e conoscendo la frenesia della vita delle famiglie di oggi, abbiamo pensato di dare una mano ai genitori offrendo quindi una selezione di capi che arriverebbe direttamente a casa e con un click verrebbero ritirati senza avere nulla di cui preoccuparsi".

Elisabeth Tocca © Ingrid Heiss 

© ingridheiss.com

Come funziona CORACircle?

“Al posto delle neo-mamme, ci occupiamo noi di consegnare i vestiti che una volta utilizzati sono ricondizionati e sottoposti a processi di sanificazione, per poi essere rimessi in circolo. Quando il bimbo ha bisogno di una taglia in più o di un cambio di stagione, noi mandiamo un nuovo pacco e la famiglia ci restituisce il pacco precedente. Ogni pacco contiene una selezione ottimale di articoli in tessuti di alta qualità e ipoallergenici: bambù, Tencel (fibra di eucalipto) e cotone organico. Ogni pacco sarà un misto di articoli nuovi e usati, ma tutti in ottime condizioni, ma su richiesta sarà possibile iscriversi all’abbonamento solo per prodotti nuovi. Tutto il progetto prenderà vita il primo ottobre 2021, ma è possibile già abbonarsi”


Che tipo di mamma-businesswoman sei? Come questo progetto ti ha permesso di conciliare i due aspetti?

"Sono una mamma, businesswoman e donna alla quale piace essere sempre in movimento e alla ricerca di nuove sfide. Anche prima di creare il mio progetto, il lavoro ricopriva un ruolo importante nella mia vita. Semplicemente perché mi piace lavorare: per me è importante che il lavoro e i progetti che intraprendo abbiano un senso concreto. 

I miei figli mi hanno conosciuta come mamma “busy”ness e sono cresciuti con questo immaginario. Con una mamma dallo spirito ribelle e dalla voglia irrefrenabile di “creare”, la mia fortuna è sicuramente quella di avere una rete di famiglia, amici, genitori e nonni che mi aiutano e hanno un ruolo di coprotagonista nella vita dei miei figli. Certamente anche essere “capa di me stessa” e avere molta flessibilità rappresentano un grande vantaggio che mi permette di conciliare l’aspetto famiglia e il lavoro". 

Che principi di sostenibilità sono i più importanti nel tuo lavoro?

"In CORA abbiamo scelto di focalizzare la nostra attenzione su tre principi ai quali orientiamo le nostre ricerche ed energie. 

Primo fra tutti, il fattore pelle: ogni giorno indossiamo capi che vengono prodotti con l’uso di sostanze chimiche e plastica. Proprio quest’ultimi sono nocivi per la nostra pelle, l’organo più grande del nostro corpo, che deve quindi essere trattato a dovere. I capi CORA rispondono a questa esigenza. Le parole chiave sono “morbidezza” e “naturalezza”.

In secondo luogo, l’attenzione di CORA è rivolta all’ambiente, quindi all’utilizzo di materie prime e ai processi di produzione. La nostra ricerca è rivolta a trovare soluzioni e materie prime che non inquinano le falde acquifere, necessitano poca acqua, non impieghino pesticidi o fertilizzanti chimici e, per ultimo ma non meno importante, che non prendano spazio a produzioni di cibo.

Il terzo fattore è quello sociale: le persone coinvolte nel processo produttivo hanno un ruolo ben preciso nella sostenibilità del nostro pianeta. Bisogna quindi stare attenti in prima persona e attraverso l’emissione di certificati specializzati e riconosciuti che la filiera produttiva non coinvolga il finanziamento di lavoratori sottopagati e in condizioni lavorative “malsane”"

© Ingrid Heiss 

© ingrid heiss

Chi consideri tuoi competitor? Per esempio, le chat delle mamme di un quartiere che si scambiano i vestiti…?

"Non reputo le mamme e i gruppi di scambio dei competitor, anzi è bellissimo che esistano e penso, inoltre, che partecipandovi le persone perdano un po’ il pregiudizio che esiste attorno all’utilizzo di capi usati da altre persone.

Noi con il nostro progetto togliamo alle famiglie quella “fatica” di dover fotografare, mettere da parte, igienizzare, riparare, portare e scambiare i vestiti. 

Con CORAcircle portiamo noi i capi direttamente a casa, questi vengono usati finché servono e vanno bene, e vengono poi ritirati e igienizzati. Cosa succede dopo? Ti rispediamo un altro set di capi. È facile, pratico e anche conveniente!"

© Ingrid Heiss 

In vista del lancio di questo progetto (attivo da ottobre 2021 ma per il quale è già possibile iscriversi sul sito per prenotare le boxes) come si è diversificato il tuo modello di business e produzione? nuovi team per il controllo dei capi?

“In questo modello di business il processo e il flusso efficiente di tutte le operazioni fanno la differenza. Lo stiamo studiando e testando da ormai un anno. Il controllo qualità dei capi verrà fatto direttamente nelle strutture di igienizzazione ma una parte nuova del team si occuperà del processo di spedizione, ritiro e immagazzinaggio dei prodotti di CORAcircle”.

© Ingrid Heiss 

© ingrid heiss


Come formi le boxes? Farai un mix immaginando diverse occasioni di uso o profili le utenti-clienti in modo da offrire il giusto in base alla vita loro e dei bimbi?

“Le boxes sono fatte in base alle esigenze che noi e le famiglie-tester abbiamo definito assieme in questo ultimo anno. Abbiamo testato più boxes di capi sia con famiglie di neonati, maschietti e femminucce, sia con bambini di diverse età (da bambini di tre mesi fino a un anno). Indubbiamente nel corso del progetto impareremo tante nuove cose, dinamiche e magari ci saranno anche dei nuovi sviluppi, che dovranno essere implementati in maniera veloce e flessibile, ma per il momento ci riteniamo soddisfatti del risultato, dei feedback e del riscontro ottenuto da questa nostra nuova esperienza”.

© Franziska Unterholzner

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