PPSD, il disturbo da stress post-pandemico: che cos’è, come si manifesta, come si cura

PPSD, il disturbo da stress post-pandemico: che cos’è, come si manifesta, come si cura

Disturbo da stress post-pandemico (PPSD): cosa dicono gli esperti

C'era una volta il Disturbo da Stress Post Traumatico, ma ora siamo andati oltre. Vi ricordate di

questo meme che girava sui social media all’inizio del lockdown? Diceva così: “I vostri nonni erano stati chiamati a fare la guerra, a voi si chiede di starvene seduti sul divano. Potete farcela”. Un meme creato per risollevare gli animi, ma nessuno a quel tempo sospettava che il Covid-19 si sarebbe rivelato una delle più grandi catastrofi che l’umanità ha dovuto, e deve ancora, affrontare. 

Più di un anno dopo, e con quattro milioni di vittime, siamo ancora ben lontani dalla normalità. Secondo l’OMS, infatti, la pandemia da Covid-19 ha causato più ‘traumi di massa’ su larga scala della seconda guerra mondiale, e le conseguenze psicologiche della pandemia dureranno “per molti anni a venire”. Questo tipo di trauma è quello che alcuni medici hanno chiamato disturbo da stress post-pandemico, in inglese PPSD, una forma di disagio causato dal Covid-19. E se non si tratta ancora di  un disturbo mentale riconosciuto, secondo gli esperti dovrebbe invece esserlo.

“In quest’ultimo anno molte persone hanno sofferto di traumi più o meno gravi”, dice a Vogue lo psicoterapeuta Owen O’Kane, che ha coniato il termine PPSD. “Il problema più grande è che si tratta di una condizione inarrestabile, e per questo motivo credo che il disturbo da stress post-pandemico prima o poi esploderà. In questo momento non viene riconosciuto come un vero problema perché stiamo tornando alla normalità. Ma come per tutti i traumi, il suo impatto sarà più evidente quando la pandemia sarà superata”.

Quali sono i sintomi del disturbo da stress post-pandemico?

Secondo O’Kane, i sintomi del disturbo da stress post-pandemico sono simili a quelli del disturbo da stress post-traumatico, e possono variare da persona a persona. Possono comprendere: aumento dell’ansia, scarsa motivazione, sentirsi sfiduciati o impotenti, disturbi del sonno, cambiamenti nell’appetito, intorpidimento, sentirsi più arrabbiati o irritabili, negatività o pensieri catastrofici, difficoltà a socializzare, sensazione di non farcela, pensare cose come ‘Non mi interessa niente di niente”. 

“Se soffrivate già di ansia o depressione, i sintomi potrebbero essere anche peggiori”, aggiunge. “Se prima della pandemia non avevate problemi del genere, ma in questo momento avete sintomi simili, potreste soffrire di PPSD”. Se questi o altri sintomi dovessero presentarsi regolarmente, o se i giorni in cui non vi sentite bene dovessero aumentare, O’Kane consiglia di rivolgersi a un professionista.

La dottoressa Justine Grosso, una psicologa americana, afferma che è fondamentale prestare attenzione a eventuali cambiamenti fisiologici ed emotivi, nel modo di pensare o nel comportamento, perché sono questi gli elementi costitutivi della nostra salute fisica e psicologica. Un trauma non cambia solo la mente (le cose in cui crediamo, il modo in cui pensiamo), ma influisce anche su cervello, sistema nervoso e ormoni dello stress. 

Il dottor Dan Chisholm, uno specialista in disturbi psicologici per l’OMS a Copenhagen, in Danimarca, dice: “Il Covid-19 ha avuto tutta una serie di effetti sull’equilibrio psicologico delle persone, dalla paura di essere contagiati allo stress causato dalle misure di prevenzione e dal lockdown, dall’auto-isolamento e dalla quarantena, ma anche l’effetto negativo sull’equilibrio psicologico determinato dalla perdita del lavoro, del reddito, dell’istruzione o della socialità”.

“L’effetto complessivo di queste misure ha portato all’aumento dello stress e dell’ansia, ma anche della depressione e della solitudine”, aggiunge. “Per molte persone, i sintomi associati a questi disturbi diminuiscono a mano a mano che la situazione sanitaria migliora e le restrizioni vengono allentate, ma per altre, aver avuto il Covid-19, o aver vissuto la pandemia possono avere effetti a lungo termine, in particolare per il personale sanitario in prima linea o per chi ha avuto un lutto”. 

Bisogna pensare poi anche ai bambini e agli adolescenti. Andrea Raballo, professore associato di psichiatria all’Università di Perugia, sottolinea che sono venuti a contatto con “aspetti potenzialmente destabilizzanti della pandemia in un periodo così delicato di transizione”, i cui effetti “devono essere ancora compresi e esaminati nel modo appropriato, dal momento che questi effetti possono comparire con il tempo”.

A Eliana Colantonio, 30 anni, che vive a Dublino, è stato diagnosticato il disturbo da stress post-traumatico quest’anno dopo essersi ammalata gravemente di Covid-19 lo scorso ottobre mentre si trovava in Italia in anno sabatico. “Avevo paura di non riuscire più a respirare e di morire da sola, lontano da amici e parenti che erano a casa in Argentina”. La donna ha sofferto di dolori fortissimi per 20 giorni finché non è migliorata, ma è rimasta fortemente traumatizzata dall’esperienza, e la cosa non deve sorprenderci: la paura più grande era quella di ammalarsi di nuovo e di non riuscire a sopravvivere la seconda volta.

“Ogni volta che incontravo qualcuno per la strada si innescava la mia reazione di attacco o fuga: ‘Gli sto troppo vicina? La mascherina mi proteggerà? Quante persone avrà visto questa settimana?’ Un mese fa ho iniziato a sviluppare sintomi fisici, ma i dottori non hanno trovato nulla. Il giorno dopo ho deciso di parlarne con la mia psicologa che mi ha diagnosticato un DPTS causato dal trauma del Covid”.

Come affrontare il DPTS

Gli effetti di qualunque tipo di trauma possono essere debilitanti, ma esistono modi per gestirli. Sundas Pasha, una psicologa clinica di base in California, dice che in quest’ultimo anno ha osservato un aumento delle persone che chiedono o che forniscono supporto psicologico in relazione a traumi causati dal Covid. “Dal momento che si tratta di una nuova tipologia di trauma, si cercano nuove modalità per stabilire legami e aiutarsi gli uni con gli altri in questi tempi di incertezza e per il futuro. È stato molto bello vedere le persone unirsi e aiutare chi soffre con informazioni e risorse utili”.

La dottoressa consiglia caldamente la terapia psicologica. “Moltissimi professionisti si sono dotati di nuove tecniche adattamento e strategie per aiutare chi affronta le conseguenze del dopo pandemia. Siamo lontani dal superamento dell’impatto che ha avuto sul nostro equilibrio psicologico, ma poterne parlare, e affrontare problemi e difficoltà è un modo fantastico per rimettersi in carreggiata”. O’Kane consiglia anche la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), ampiamente utilizzata per disturbi come DPTS, ansia e depressione, oltre ad alcuni farmaci, programmi di fitness e gruppi di supporto.

E mentre in alcuni Paesi le restrizioni da Covid-19 si allentano, Mithu Storoni , ex ricercatrice neuro-scientifica e oggi scrittrice, consiglia di socializzare con amici ottimisti e allegri con cui ci si sente al sicuro e protetti per ridurre al minimo le situazioni stressanti. Per migliorare la resilienza, le prestazioni mentali e la concentrazione, Storoni consiglia anche di strutturare il più possibile la propria vita, creando certezze e ordine intorno a sé, il che significa una comunicazione più chiara e trasparenza sia a casa che sul posto di lavoro, seguire una routine o crearne di nuove, fare esercizio fisico ogni giorno, stare all’aperto e nella natura, dormire bene e anche dare il via a nuovi progetti.

Che soffriate di disturbo da stress post-pandemico o meno, la dottoressa Grosso afferma che si può trarre comunque beneficio da una psicoterapia individuale o di gruppo. Sono, afferma, “risorse straordinarie che aiutano a elaborare sentimenti e pensieri che abbiamo avuto in quest’ultimo anno. La psicoterapia può essere utile, che si soffra o meno di un ‘disturbo’, perché è uno spazio in cui parlare di reazioni, preoccupazioni e ostacoli nella vita e nel rapporto con gli altri senza sentirsi giudicati”. 

Vale la pena ricordare che non vi è nulla di anormale nell’avere difficoltà psicologiche dopo aver vissuto un evento traumatico. Ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarvi. Cercate sempre l’aiuto di un professionista se avete un dubbio, o se vi sentite angosciati o avete bisogno di un sostegno urgente contattate un gruppo di supporto della vostra zona, prendete informazioni (come ad esempio in questa directory) o rivolgetevi a sportelli di ascolto della vostra città.

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