Uno stile riconoscibile, ma non sempre uguale. Ci teneva Raffaella Carrà a sottolineare come il suo leggendario caschetto biondo avesse qualcosa di diverse ogni volta. Realizzato da Celeste Vergottini alla fine
degli anni 60 (1969 per l'esattezza), il bob più famoso d'Italia segna una vera e propria rivoluzione nel mondo dell'hairstyling. Si passa infatti da ore di messa in piega con i bigodini in testa, a un'asciugatura veloce, al passo con i tempi, con la moda e l'emancipazione femminile.
Il caschetto, caratterizzato da una forma posteriore a V, si adattò alle epoche: a volte corto, altre lungo, con frangia dritta, bombata o aperta (l'odierna “tendina”) oppure doppio in puro stile anni Ottanta. Ma se il taglio evolve, il biondo platino resta fedelissimo a se stesso, perfetto, lucido da sogno. Un risultato quasi magico a cui ancora aspirano star come Billie Eilish.
Nasce così il casco biondo in un'interconnessione di celebrità che ha spesso fatto interrogare gli esperti su “chi abbia reso famoso cosa”. Ovvero: la Carrà sarebbe stata la stessa senza caschetto? Oppure è il caschetto che è diventato iconico grazie a lei?
Fatto sta che, a mezzo secolo di distanza, il bob resti il taglio più amato, cercato, testato del mondo.