Rakuten Fashion Week Tokyo autunno inverno 2021 2022: best of Talents

La line-up più snella della Rakuten Fashion Week Tokyo autunno inverno 2021 2022 è stata completata da una serie di presentazioni online. Il passaggio dal digitale al fisico ha dato un

senso di dinamismo, stimolante ed energico. È stato un privilegio andare a delle vere sfilate durante la fashion week (vere sfilate!) dopo un anno in cui è stato impossibile farlo e in molte collezioni il tema del viaggio, reale e immaginario, era presente, insieme a un senso di incertezza per il futuro, come è comprensibile. Ma sono stati proprio i designer che hanno ritrovato il senso del gioco, della bellezza e dell’ottimismo per ridefinire le nostre realtà, a offrire le presentazioni più forti: perché senza la speranza, cos’altro ci resta? 

Mistergentleman

La collezione più interessante della Rakuten Fashion Week è stata quella di Takeshi Osumi e Yuichi Yoshii di Mistergentleman. Materica e visivamente ricca, ma non eccessiva, la collezione autunno inverno 2021 2022 ha utilizzato una serie di tessuti che assorbono e riflettono la luce in modi diversi, per una vera lezione di styling, sovrapposizioni e silhouette. Capispalla robusti e lucidi creano un contrasto con capi tricot a coste dalla superficie opaca e con morbidi capi imbottiti, conferendo così un senso di equilibrio. Anche la palette colori è deliziosa: rosa, lavanda e prugna abbinati a caramello e kaki. Una collezione che parla d’amore, un amore che va oltre la pandemia globale, comunicando un senso di pace e speranza al di là di questo momento che stiamo vivendo. Le modelle nel finale hanno sfilato con delle rose bianche, un omaggio a Takeshi Osumi, scomparso tragicamente lo scorso gennaio. Un momento di grandissima commozione a cui ha fatto eco la bellezza degli abiti.

Kota Gushiken

La collezione autunno inverno 2021 2022, fuori calendario, di Kota Gushiken è stata concepita in un momento in cui il designer si sentiva decisamente triste rispetto alla situazione generale. Poi un amico gli ha fatto conoscere il lavoro dell’artista di street installation Kurt Perschke e il suo Red Ball Project, che ha ispirato Gushiken su come il gioco, la bizzarria e un senso dell’umorismo sottile possano aiutare a spezzare la banalità della vita di tutti i giorni. Nello showroom del designer, bellissimi fiori disposti nella vetrina accolgono gli ospiti, una ventata di ottimismo che si ritrova anche nei capi. I maglioni tricot over di Kota Gushiken, (che ha fatto della maglieria il suo punto forte) colorati, elaborati e avvolgenti al tempo stesso, sono tutti fatti a mano in Giappone. Elementi come elastici e zip danno, invece, ai capi fatti a macchina un tocco leggermente sporty. È stato bello vedere nuovi maglioni della serie dedicata ai quadri famosi (come Monna Lisa e l’Autoritratto di Van Gogh che ha presentato in passato) con Il bacio di Klimt su di un cardigan che diventa, in modo giocoso, “The [social-distancing]Kiss”, il bacio ai tempi del distanziamento sociale. 

Base Mark

La designer Shiho Kaneki di recente è stata a Kobe, città giapponese con una tradizione di commercio internazionale ed è rimasta colpita dalla mescolanza di culture che influenzano l’architettura, il modo di vivere e la società. Questo traspare anche dalle sue collezioni, in cui Kaneki traspone la sua sensibilità giapponese: un collo non perfettamente centrato, una cucitura visibile e capi ibridi, con nostalgiche influenze occidentali decorati da frange in stile cowboy e un jacquard morbido che ricorda forse i mobili della nonna, ma in senso buono. Spicca un montgomery beige, giallo e mostarda in twill di lana e cotone che accosta in modo delizioso questi due elementi. Un mix raffinato e giocoso di tessuti che non è affatto una casualità, visto il background nel tessile della designer, che continua a creare tessuti in collaborazione con l’equivalente giapponese di Biella (il distretto di Bishu) per Base Mark. La collaborazione di questa stagione con il designer e artista Simeon Farrar, di base a Londra , aggiunge un ulteriore tocco giocoso alla collezione.

Shinya Kozuka

Scene casalinghe, interni di abitazioni, dipinti sobri, il silenzio, sono le più che comprensibili ispirazioni per questa stagione, anche se, quando vengono trasposte nelle creazioni di Shinya Kozuka, si animano esprimendo grande fascino e ingegno. Kozuka ha preso la foto sbiadita di un tessuto pied de poule e l’ha stampata sui capi, ricordando il vetro di una finestra; mentre i capi tricot, i pantaloni e le giacche over sono tutti interessanti e mai eccessivi. Kozuka ha continuato a proporre la sua vision sul workwear contemporaneo con un tocco artistico, grazie alla collaborazione con l’artista di collage e pittore astratto Yabiku Henrique Yudi, per stampe di grande formato su capi coordinati in tela leggera. I dipinti di Yudi decorano i pantaloni, che diventano, come gli altri capi, tela d’artista. L’energia del workwear è accentuata dalle collaborazioni con Dickies, Eastpak e lo storico brand giapponese di workwear Toraichi, mentre tessuti di Kvadrat sono stati usati per i dettagli, trasferendo quindi sui capi spalla il mood dell’interior design.

Fumito Ganryu e Yoshikazu Yamagata 

La sfilata, che si è tenuta al National Art Centre in una sorta di anticipazione della mostra imminente “Fashion in Japan: 1945-2020", è stata un evento speciale per una serie di ragioni, fra cui la location: è stata la prima sfilata in assoluto a Tokyo per Fumito Ganryu, e la prima volta che lo stilista ha collaborato con il designer di writtenafterwards, Yoshikazu Yamagata. Capi in decomposizione sono stati messi dentro a teche di vetro in passerella, strizzando l’occhio al concetto di produzione responsabile e che, nel contesto di questo spazio immenso, moderno, in cemento armato, facevano riferimento anche all’idea di coesistenza. Ovviamente, dalla coesistenza di più designer – e, in senso lato, quando persone, idee, esperienze passate convivono – vengono fuori cose buone. Le classiche tute in jersey di Ganryu sono presenti anche se con la gamba molto più sottile. Anche i capi sartoriali più casual e le camicie dalla costruzione minuziosa e dai romantici plissé sul retro rivelano la mano sicura dello stilista, mentre i look color-block in colori primari – rosso, giallo e blu – hanno chiuso lo sfilata.\

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