Un sogno dal nome Valentino Des Ateliers
Le Gaggiandre sono due imponenti tettoie acquatiche, realizzate tra il 1568 e il 1573, con all’interno un ampio molo. Qui, in questa location unica
e suggestiva, parte dell’Arsenale, luogo espositivo della Biennale di Venezia, ha sfilato la magnifica collezione haute coutureValentinoDes Atelier. Una scelta azzeccatissima, fatta dal direttore creativo della maison in persona, Pierpaolo Piccioli, che ha cercato di dare al progetto la collocazione più appropriata, visto che si basa sul dialogo tra moda e arte. "Venezia era parte della visione che avevo avuto sin dal principio. Era l’unico posto al mondo nel quale presentare una collezione del genere, e inoltre si tratta di un contesto nel quale non aggiungere o togliere nulla: la luce e la potenza di Venezia sono la cornice perfetta nella quale immergere il mio lavoro", ha spiegato lo stilista. Sulla passerella sono salite creazioni spettacolari nate da una commistione unica e speciale che ha visto unire la creatività e le forze di sarte e artigiani dell'atelier Valentino con quelle degli artisti Joel S. Allen, Anastasia Bay, Benni Bosetto, Katrin Bremermann, Guglielmo Castelli, Maurizio Cilli, Danilo Correale, Luca Coser, Jamie Nares, Francis Offman, Andrea Respino, Wu Rui, Sofia Silva, Alessandro Teoldi, Patricia Treib, Malte Zenses e Kerstin Bratsch."Bisogna immaginare Valentino Des Ateliers come un concerto di due mondi distinti - pittura e alta moda, arte contemporanea e arte vestimentaria - nei quali le voci ascoltano reciprocamente il canto degli altri prima di pronunciarsi", spiega il curatore Gianluigi Ricuperati. Queste due realtà si sono influenzate vicendevolmente fino a far coincidere la natura bidimensionale della pittura con quella tridimensionale della moda. Per Pierpaolo Piccioli la moda non è ‘arte’, perché quest’ultima basta a se stessa mentre la prima ha sempre ‘uno scopo, una funzione, un utilizzo’. Ed è in questa diversità e nell'ascolto che è insita tutta la bellezza di questa magica liaison, visto che dal confronto delle due identità ne è emersa una nuova, catturata nel vestito.
La collezione celebra i codici della Couture Valentino, dai cappelli fluttuanti con piume ai ballgown maestosi, tra colori accesi, drappeggi e tessuti fluidi che creano movimenti ipnotici.
*Articolo in aggiornamento: arrivano i 10 abiti più magici dalla collezione Valentino Des Ateliers.