Emilia Jones: segnatevi questo nome. Sentiremo parlare di lei
CODA ha fatto parlare di sé sin dal suo debutto al Sundance Film Festival a inizio dell’anno.
La storia è incentrata su Ruby, figlia di genitori sordi (CODA – Children of Deaf Adults) interpretata col cuore e fare sensibile dall’affascinante Emilia Jones , 19 anni. Cresciuta nella piccola cittadina di Gloucester nel Massachusetts, è il solo membro udente della famiglia ed è orgogliosa di poter aiutare i genitori (Marlee Matlin e Troy Kotsur) e il fratello più grande (Daniel Durant) a gestire l’attività di pesca in crisi. Tutto cambia, però, quando entra a far parte del coro della scuola e scopre di amare il canto. Una passione in grado di darle la possibilità di studiare presso il prestigioso Berklee College of Music di Boston. Si tratta di un percorso che turba i genitori (“Se fossi cieca, tu ti metteresti a dipingere?” le chiede la madre) ma Ruby si rende presto conto che, nonostante il senso di responsabilità, non può rimanere nella casa di famiglia e fare la loro interprete per sempre.
Il risultato è una pellicola deliziosa con tanti momenti di risate a crepapelle quanti sono i monologhi commoventi e – cosa non da meno – in un mare di performancestraordinarie, Jones regge il confronto brillantemente. L’attrice londinese di soli 19 anni ha iniziato a recitare quando era bambina – in Shrek the Musical (2011), a teatro, ma anche in La nostra vacanza in Scozia (2014), accanto a Rosamund Pike e più di recente, nel fantasy thriller di Netflix, Locke & Key (2020) ma CODA rappresenta senza dubbio la grande svolta. Il suo prossimo film? Sarà la protagonista di Cat Person, l’adattamento cinematografico dell’affascinante racconto breve di Kristen Roupenian del 2017, su una studentessa del college e di un uomo più grande di lei, che è diventato virale dopo essere stato pubblicato daThe New Yorker.
In attesa dell’uscita di CODA al cinema (negli Stati Uniti, in Italia si dovrà attendere il prossimo dicembre) e su Apple TV+ il 13 agosto, Jones ci parla di come è stato cantare dal vivo sul set, dell’uscire in mare su un’imbarcazione da pesca con il resto del cast e di come sia riuscita a commuovere persone CODA con la sua interpretazione.
Ti devo dire la verità: alla fine diCODAavevo le lacrime agli occhi. Sai se sono stati in molti ad avere una reazione simile?
“Sì, moltissimi! [ride]. Sono contenta che la gente si trovi sia a piangere sia a ridere. Per il ruolo in CODA, ho partecipato prima ad un provino poi ho incontrato Siân Heder, la regista su Zoom. Durante il colloquio, mi ha detto: ‘So che non conosci l’ASL (American Sign Language, la Lingua dei Segni americana), ma se ti mando il video di un’amica che recita tramite i segni, saresti in grado di replicare i suoi gesti? ’ E io: ‘Certamente! Mi piacciono le sfide’. Poi sono rimasta sveglia fino all’alba per esercitarmi. Un paio di settimane dopo, ho scoperto di aver ottenuto la parte. Non riuscivo a crederci! I ruoli come quello di Ruby non capitano così spesso”.
Al provino per Ruby hanno partecipato centinaia di giovani attrici. Eri spaventata dalla competizione ma anche dal grande lavoro di preparazione che un ruolo del genere avrebbe richiesto, tra cui imparare l’ASL e a cantare?
“Siân me lo ha rivelato poco prima di iniziare le riprese e io, sbigottita ‘Oh mio Dio! ’ [ride]. Non appena sono stata confermata per la parte, ho iniziato immediatamente a prendere lezioni di ASL e di canto. La preparazione è durata circa otto mesi. Mi hanno affidata a uno straordinario maestro sordo che mi ha insegnato la lingua dei segni ma anche la cultura sorda e le varie sfumature. Sul set, la mia regista ASL era Anne Tomasetti. Mi ha spronata a dare il meglio di me e le sono molto grata. A volte i cambiamenti accadevano all’ultimo minuto, come in ogni altro progetto d’altronde, e lei non mi diceva mai: ‘Continua come prima’. Anzi, mi incoraggiava: ‘Ok, cambi anche tu’ e iniziavamo a fare pratica. Sul set c’erano anche momenti di improvvisazione. Col passare del tempo, ho iniziato a sentirmi più sicura di me e siccome, sul set, non potevo usare un interprete, potevo solo fare segni anche io e continuare la conversazione. La cosa mi ha aiutata molto a imparare a improvvisare”.
“La parte musicale mi spaventava un po’. Non avevo mai fatto lezioni di canto in vita mia. Al provino ho portato una cover di Landslide di Fleetwood Mac alla chitarra. Non è un brano troppo difficile e, in ogni caso, la mia era una performance cauta – senza acuti o quant’altro. Ma quando mi sono presentata alla mia prima lezione di canto, la mia insegnante mi ha detto: ‘Vogliono che canti Etta James, Christina Aguilera e Aretha Franklin’. Non avrei scelto quelle canzoni ma mi ha aiutata a crescere e a credere in me stessa. Tutte le parti cantate che sentite in CODA sono state registrate sul set dal vivo, quindi mi ha preparata anche per questo. Siân voleva che il tutto fosse più reale e autentico possibile”.
© Seacia Pavao / Apple TV+
Cosa è emerso durante le prime discussioni con Siân a proposito del personaggio di Ruby?
“È un personaggio complesso. Spesso le persone CODA sentono di essere il ponte comunicativo tra il mondo degli udenti e quello dei non udenti ma senza appartenere a nessuno dei due. A volte percepiscono il ruolo come un peso ma va bene così. Sono molto protettivi nei confronti delle loro famiglie. Un personaggio come Ruby è perennemente in lotta con sentimenti contrastanti ma credo che per Siân lo scopo fosse ‘dar voce’ ad ogni dilemma. Ogni emozione. A scuola, e quando canta, Ruby è timida e insicura ma quando interpreta per la sua famiglia, è forte e risoluta. È come interpretare due personaggi diversi in uno. Molti dei nostri interpreti sul set erano per l’appunto CODA, il che era molto utile in quanto avevamo sempre il loro feedback. Quando giravamo una scena pregna di emozioni, a volte i nostri CODA si mettevano a piangere. Allora Siân dichiarava: ‘Ok, direi che abbiamo azzeccato la scena. È autentica. La gente si immedesimerà’.
Hai recitato accanto ad attori eccezionali come Marlee Matlin, Troy Kotsur e Daniel Durant. Hai avuto l’opportunità di sviluppare un legame con loro prima di iniziare le riprese? E cosa hai imparato lavorando con loro?
“Il primo giorno che ho incontrato Troy e Daniel è stato quando siamo usciti sull’imbarcazione da pesca prima delle riprese. È stata un’ottima esperienza per creare il giusto affiatamento. È un po’ come quando studi una lingua nuova: finché non vai a vivere nel Paese in cui si parla non imparerai mai le varie sfumature. Quando recitavo assieme a Troy, Marlee e Daniel, osservavo sempre tutti i piccoli gesti che si scambiavano. Girare una scena con ognuno di loro era come partecipare a una masterclass. Ho imparato tantissimo, non solo in termini di ASL ma anche come interiorizzare tutta una serie di emozioni. Le riprese avevano luogo in Gloucester, Massachusetts, un piccolo villaggio di pescatori, quindi eravamo pressoché da soli. Marlee è un’ottima cuoca e nel weekend invitava Troy, Daniel e me a cena. Guardavamo la partita e facevamo giochi di società. Non credo di essermi mai sentita così vicina agli altri membri del cast come in questo film”.
Come ti auguri che reagisca il pubblico quando il film uscirà nelle sale quest’estate?
“CODA è un ottimo esempio di rappresentazione fatta nella maniera giusta. Attori sordi che interpretano personaggi sordi complessi e non figure stereotipate definite soltanto dall’essere non udenti. Non accade sempre sul grande schermo e mi auguro che la gente che guarda il film esca con il desiderio di informarsi e magari imparare questa splendida lingua dei segni. Alcuni dei miei amici che hanno visto il film mi hanno chiesto: ‘Hey, c’è questa donna sorda che lavora con me in negozio. Come si dice la tal cosa nella lingua dei segni? Vorrei poter comunicare con lei’. CODA è anche una storia ottimista, che dovrebbe riscontrare il favore del pubblico, e mi auguro che piaccia e che si vedano più spesso film del genere a Hollywood”.
Prossimamente ti vedremo inLocke & Keysu Netflix e nell’adattamento cinematografico diCat Person,giusto?
“Sì, abbiamo girato la seconda e la terza stagione di Locke & Key una dopo l’altra, quindi al momento sto lavorando alla terza. Ci sono molti colpi di scena! Dopo sarò sul set del film, a New York. Non posso rivelarvi più di tanto ma sono molto emozionata. Sarà una bella sfida”.
Come hai trascorso l’anno e mezzo che è appena passato, quando non eri impegnata sul set, ovviamente?
“Quando siamo entrati in lockdown venivo da un anno di lavoro e sono stata obbligata a tornare a casa. Non vedevo la mia famiglia da un pò, e siamo molto legati, quindi è stato bello ritrovarci tutti insieme. Passavamo le serate mangiando e guardando film. Ho continuato a studiare ASL, ho guardato un sacco di TV, tra cui Normal People [2020], Le regole del delitto perfetto [dal 2014 al 2020], Euphoria [dal 2019 a oggi], e ho suonato la chitarra”.
Hai intenzione di continuare a cantare? Sarebbe meraviglioso vederti in un musical.
“Adoro cantare e continuerò di sicuro. Ho recitato in un musical quando avevo otto anni ma non ricordo molto [ride]. Mi piacerebbe tornare a farne uno. West End? Sono libera!”
CODA uscirà al cinema e su Apple TV+ il 13 agosto 2021.