Viktor & Rolf si ispirano alle monarchie europee per la collezione Haute Couture Autunno-Inverno 2021
Una nuova generazione di regnanti si affaccia alle porte d'Europa, una verità
Giustapposizione di riferimenti culturali e di estremizzazione delle forme, l'Haute Couture Autunno-Inverno 2021 della maison attinge a piene mani al background visuale dei coronati europei: la Golden Age elisabettiana è tradotta in un mini dress di broccato, con spalle a botte e ampio motivo collier in rilievo a simulare una parure; la ricercatezza tessile introdotta da Caterina de' Medici in Francia è rivelata in lunghi abiti con ricami ornamentali di foliage e fiori, nei colori tenui e preziosi della pittura rinascimentale; immancabile l'occhiolino verso il passaggio di secolo, quella fase fra Settecento e Ottocento in cui le sovrane scoprivano per la prima volta le spalle, condensato in un abito con maniche a campana e scollo a V sigillato da ampio fiocco in seta rosa. In parallelo, l'ispirazione di ieri funge da trampolino del domani, con Viktor & Rolf che ipotizzano un ritorno allo sfarzo d'oltranza, a un assolutismo estetico dove mode e tendenze ruotano attorno ai palazzi reali. Le future regine si assimilano a immagini fiabesche di silhouette pompose e monili mastodontici, incontrando un heritage di caricature quasi disneyane dove i mantelli sono enormi, le gonne giganti, i colori accesi e le corone sempre composte da globi, archetti e berretti di velluto incastonati di diamanti.
Ieratica quanto irriverente, la collezione ha la sua pièce de résistance nelle maxi fasce che decorano i look, stendardi che snocciolano i nuovi proverbi della dizione di corte. “Costruiamo castelli in aria”, “Regina della Notte” e ancora uno splendido accento queer nel citare Lady Gaga - “Don't be a drag, just be a queen”- con Born This Way che soppianta Henry Purcell e Jean-Baptiste Lully nel diventare fanfara di una monarchia 2.0.
Colorata e travolgente, omaggio quanto provocazione, l'Haute Couture Viktor & Rolf riesce nell'intento di vestire una nuova generazione di reali, che al diritto per nascita sostituisce il talento, all'etichetta una vita senza regole, al grido di “Dio salvi la regina” che è in ognuna di noi.